Puntata 58.1 (Postuma) – CAMPI D’ENERGIA UTOPICA: “LA POTENZA DEL RISO: “Le donne sanno ridere”

…a cura di Laura Schram PighiPoesiaPer le tue domande, opinioni o suggerimenti
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58.1 – Le donne sanno ridere

Chi è meno attrice e più scrittrice è Serena Dandini (1954), di buona cultura letteraria, molto nota per i suoi programmi televisivi, capace di descrivere con acuta ironia le famiglie dell’antica borghesia romana alla quale lei stessa appartiene per esempio in Grazie per quella volta. Confessioni di una donna difettosa (Milano, Rizzoli, 2012).
Mentre Anna Marchesini (1953-2017) laureata in storia del teatro a Roma nel 1972 divenne famosa dal 1982 su Radio 2 formando il trio Lopez-Solenghi col quale nel 1990 presentò in TV la parodia dei Promessi Sposi, uno straordinario successo, che si moltiplicò in tanti altri programmi televisivi. La Marchesini pubblicò i suoi monologhi di forte intonazione dialettale marchigiana : sono memorabili per esempio le lezioni sul sesso per gli scolari della professoressa Cecioni, parodia di una insegnante di vecchio stampo, tutte costruite sul gioco linguistico del non dire per lasciare supporre, ora in Che siccome che sono cecata (Mondadori, 2000).
Una strategia comica diversa nella scelta della lingua e dello stile si nota in due altre scrittrici e popolarissime attrici come Luciana Littizzetto (1964) e Annamaria Barbera (1962): la prima insiste sulla volgarità esagerata del suo parlato di tono popolare piemontese, anche se dimostra un notevole dominio dell’italiano letterario: si legga per esempio Col cavolo (2004). L’altra riproduce nello scritto la lingua parlata da quella larga fascia di popolo emarginato del Sud Italia arrivato in Piemonte per lavoro negli anni ‘60, del tutto privo d’istruzione scolastica, quello che oggi nei figli e nipoti si esprime nell’italiano imparato ad orecchio tipico di uno straniero, e inevitabilmente comico. Si veda: …Sono stata spiegata? (2003).
Gli effetti umoristici sono assicurati in tutti i vari tipi di umorismo femminile, che ho indicato ricordando solo alcune figure emergenti tra le numerosissime scrittrici: per avere una idea del loro numero e qualità, senza dimenticare chi ride con la grafica come le vignettiste, vi consiglio di consultare una rivista edita a Ferrara dalla casa editrice Tufani “Leggere donna”: da 38 anni presenta e pubblica la scrittura femminile e ha organizzato anche alcune mostre sulla grafica comica delle donne, un linguaggio sistematicamente ignorato dal conformismo scolastico.
Questo nostro breve viaggio sulle tracce del potere del riso nella narrativa, mi ha spinto a indicarvi i principali campi di energia utopica e alcuni versanti della creatività rimasti in ombra: il più promettente è quello che riguarda il mondo delle donne, dato che oggi più che mai la forza del cambiamento è nelle donne e l’accesso alla ricerca e alla scienza permette di far fruttare i loro talenti come al pensiero innovativo e creativo femminile di costruire un futuro per noi tutti.
Se per Dante un uomo per essere tale deve essere soprattutto risibile, ossia capace di ridere di sé e degli altri, ciò significa che lo dovranno essere anche le donne, quelle che sanno trasformare la potenza del ridere in “materia verbale”.
Dato che come scriveva Italo Calvino a conclusione delle sue Lezioni americane: “Tutte le ‘realtà’ e le ‘fantasie’ possono prendere forma solo attraverso la scrittura, nella quale esteriorità e interiorità, mondo e io, esperienza e fantasia appaiono composte della stessa materia verbale”.
Sono certa che la comicità letteraria, quella delle donne che oggi sono libere di ridere, saprà indicare la rotta verso l’isola che non c’è.

Laura Schram Pighi (fine)

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