Puntata 53.1 – CAMPI D’ENERGIA UTOPICA: “LA POTENZA DEL RISO: “Ridere con Dio”

…a cura di Laura Schram PighiPoesiaPer le tue domande, opinioni o suggerimenti
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53.1 – Ridere con Dio

Un regno dove ci fa entrare un singolare libro di un prete scrittore Alessandro Pronzato La nostra bocca si aprì al sorriso. Umorismo e fede (Milano, Gribaudi 2015), portato in dono da Papa Francesco Bergoglio a Raul Castro nella sua recente visita a Cuba.
La prefazione alla prima edizione del 2004 si concludeva con una idea guida, la chiave di lettura di tutto il testo “C’è di mezzo la possibilità di diventare veramente persone serie imparando a ridere. L’eventualità di considerare la religione, la fede e l’impegno cristiano come faccende talmente serie, importanti, da poterci scherzare su”. Lo sforzo, notevolissimo, dello scrittore è soprattutto quello di raccogliere la documentazione sul “ridere con Dio” accostando fonti letterarie apparentemente lontane, dal Nome della Rosa di U. Eco al Talmud, alle Prediche volgari di San Bernardino da Siena, dall’umorismo ebraico ai Salmi, da quello di San Filippo Neri col suo amore per gli animali, alla satira sulla gerarchia vaticana. La costruzione del libro in apparenza molto informale, ne fa una lettura tra le più intelligenti e profonde che io abbia incontrato sul tema del riso, che qui viene presentato come un dovere per il cristiano, come una prova di umiltà, come fonte di liberazione.
Si ritrova il Dio di Dante e di Palazzeschi, quello che ha dato in dono agli uomini la potenza del ridere per farne creature libere, per vincere la morte.
Italo Calvino come ricorderete, si chiedeva se l’utopia letteraria fosse sopravvissuta alla tempesta delle due guerre del Novecento, e di quale utopia si trattasse, sotto quali forme si potesse ritrovarne le tracce della sua “esplosione”. Vi ho segnalato gli esiti più evidenti di continuità della “narrativa di utopia” come si manifestavano nella prosa d’avanguardia, quella del primo Novecento. Ma per avere una visione più completa e approfondita del fenomeno, vi consiglio di consultare uno studio di gradevolissima lettura di Walter Pedullà Le armi del comico (Mondadori 2001) che estende la ricerca ai numerosissimi scrittori umoristi italiani lungo tutto il secolo, il Novecento “il secolo destinato al riso”.
Baudelaire ne aveva riconosciuto già a fine Ottocento questa peculiare caratteristica in un saggio Sull’essenza del riso, a cui segui l’opera di Bergson nel 1899 Il riso. Saggio sul significato del comico e più tardi se ne occuperà anche Freud nel volume “Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio”. Alcuni anni dopo nel 1908, Luigi Pirandello, come scrive Pedullà, “confermò la profezia proponendo una variante, il comico è solo l’inizio. Il bello viene dopo, ed è l’umorismo… come aveva già scritto Carlo Dossi: l’umorismo caratterizzerà l’arte del nuovo secolo”.
Lo studio di Pedullà viene a colmare in gran parte una vasta lacuna nella critica sulla storia della letteratura italiana del secolo appena trascorso. Ma nel bosco dell’umorismo letterario del solo Novecento che il critico percorre in ogni direzione, non si distinguono le varietà delle singole piante. Come abbiamo visto si può ridere in modi diversi, ma quello che costituisce la pericolosità del riso, la sua vera arma, è il ridere con la ragione. Che è il movente delle utopie “classiche” a partire dall’Utopia di Thomas More e ne giustifica l’enorme successo in tutta Europa e, come abbiamo visto, ha radici ben più antiche del secolo appena trascorso.
Le questioni prese di mira dalla “narrativa di idee” possono cambiare nel corso del tempo: abbiamo incontrato l’umorismo al servizio della unità italiana, quello sulla pace e sulla guerra, o sulla questione scolastica, così come sui rapporti tra Stato e Chiesa, o sulle nuove città, o sulla lingua più adatta all’Italia unificata. Ma Pedullà ricorda gli scrittori umoristi isolandoli dal contesto storico, e non si chiede per esempio, come ridono le donne e perché, né come si ride con Dio dopo che Palazzeschi aveva posto al centro della scena questo straordinario protagonista.

Laura Schram Pighi (continua)

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