192 DETTI – …si dice: “Essere una tigre di…”

…a cura di Graziano M. Cobelli

…si dice: “Essere una tigre di carta”.

L’espressione «essere una tigre di carta», usata specie in campo politico, definisce qualcuno che si presenta minaccioso, ma che in realtà si rivela un bluff, una figura inoffensiva.
Si tratta della traduzione letterale di un modo di dire cinese ed è giunto in Occidente nel 1946 allorché Mao Tse-tung, allora capo dell’Esercito di Liberazione Popolare cinese, in un’intervista alla giornalista Anna Louise Strong dichiarò: «Tutti i reazionari sono tigri di carta».
Ossia apparentemente terribili, in realtà non così potenti.
La metafora fu molto usata nella lotta politica in Cina negli anni del maoismo, specie con riferimento agli Stati Uniti.
Entrò in uso nel mondo occidentale anche grazie alla diffusione, nel 1967, del Libretto rosso, antologia di citazioni di Mao Tse-tung che si dilunga sulle «tigri di carta».

Tratto da: Rivista TeleSette.

↓