Etimologia 71 (Postuma) – (Modi di dire)

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Etimologia 71 (Postuma) – (Modi di dire)

Ingiassà come un pìtaro
Lo si può tradurre con “intirizzito, semi-congelato”. Si crede comunque che alla lettera significhi “intirizzito come un pettirosso” (i pettirossi sono detti pìtari), e si spiega la locuzione col fatto che negli inverni molto freddi i pettirossi muoiono irrigiditi, aggrappati ai rametti dei cespugli. Sospetto, però, che qui vi sia contaminazione con un altro termine: pìtaro vale anche “babbeo, sciocco”, e la locuzione dovrebbe far riferimento o a questa voce (come a dire “intirizzito come un babbeo che non sa proteggersi dal freddo”) o a entrambe, per le solite sovrapposizioni omofoniche (quindi “intirizzito come un pettirosso, ma anche come un babbeo”).

Ancó son zó de susta
“Oggi sono svogliato (depresso, fuori fase).” Letteralmente, “oggi sono giù di molla”; bella metafora tratta da susta “molla (per caricare un orologio, un giocattolo ecc.)”.
La locuzione dovette nascere coi primi orologi, che si fermavano quando la molla del bilanciere era tornata in posizione di riposo. Abbiamo anche le espressioni affini èssar zó de taco ed èssar zó de cadéna, entrambe “essere mal vestiti, mal curati nella persona”; nella prima, “giù di tacco“ è riferito propriamente a una scarpa col tacco, consumato dall’uso, nella seconda, “giù di catena” è riferito a una bicicletta alla quale sia andata fuori posto la catena

Giovanni Rapelli

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