Etimologia 25 (espressioni dialettali)

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Etimologia 25 (espressioni dialettali)

   Il 9 agosto 2015 si è tenuta a Valli del Pasubio la 48ª Sagra della Sopressa, con un notevole successo nonostante il clima africano (36 gradi e umidità elevata…). Erano presenti anche parecchi veronesi, estimatori del gustoso salume veneto.

   Tra una fetta e l’altra, qualcuno si è posto il problema del perché la soprèssa abbia quel nome, e se per caso c’entri col verbo “sopprimere”… No, questo verbo proprio non c’entra. Sono state avanzate varie ipotesi sull’origine della parola, diffusa — con molte varianti — in gran parte della penisola; lasciando da parte il fatto che il salume presenta caratteristiche assai diverse da zona a zona, limitiamoci a cercarne l’origine etimologica.

   È un fatto che anticamente il salume veneto venisse detto sopressàda. L’ipotesi per me piú attendibile è che all’origine vi sia l’espressione provenzale saupressado «carne salata e pressata», composta di sau «sale» e pressado «compressa, pressata» (il provenzale ha -o finale anche nelle parole femminili). Praticamente, la parola corrispondeva semplicemente, come etimologia, alle voci italiane salame e salume.

   Però il nostro dialetto conosce un’altra soprèssa. Le persone di una certa età sanno che cosí veniva chiamato il «ferro da stiro a carbone vegetale», quell’arnese che spesso troviamo nelle case ridotto a semplice soprammobile. Ve n’era una variante che consisteva di una lastra di ferro con sopra un manico, detta sopressín; questa veniva riscaldata sulla stufa, e poteva servire per le stirature semplici. Questa soprèssa derivava da un antico verbo sopressàr «pressare, comprimere».

Giovanni Rapelli

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