Risposta ai lettori 32 (onomastica e toponomastica)

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Risposta ai lettori 32 (onomastica e toponomastica)

La signora Marisa desidera sapere qualcosa sul suo cognome e sulla località presso S. Andrea di Badia Calavena di cui era originaria la sua famiglia. Cominciamo dal cognome, che è Tornéri. Poiché esso risulta documentato nel 1615 nel territorio di Selva di Progno, nella forma Torner, è fortemente probabile che si tratti di una denominazione cimbra. È vero che nell’antico dialetto vicentino esistette la voce torniero «tornitore, artigiano che lavora il ferro», ma se l’origine fosse questa, l’eventuale cognome non avrebbe mai perso la finale -o. L’accento non deve ingannare: nell’italianizzare i nomi e cognomi cimbri, la forma plurale provocava lo spostamento dell’accento in avanti, come accadde per Baltiéri (alla cui base sta un cimbro *Bàlter «Gualtiero»).

Se accettiamo l’origine cimbra di Tornéri, quale fu il significato dell’originario *Torner (certo pronunciato Tórner)? Io credo che alla base stia un toponimo tedesco Turner, frequente in Alto Adige (terra da cui ci vennero parecchi Cimbri): come ci informa il Finsterwalder, acuto studioso di storia tirolese, la località originaria indicava un «maso presso una torre».

Veniamo ora alla località d’origine della famiglia dell’amica Marisa: le Fiéte, una contrada di S. Andrea di Badia. La contrada era  divisa in due parti: è da questa divisione che nasce il plurale. Alla sua base è il cognome trevisano Fietta (della zona di Paderno del Grappa), diramatosi nel Tesino trentino come ci avverte Giovanni Prati; dalla Valsugana il cognome giunse tra di noi, introdotto probabilmente da un merciaiolo ambulante. A sua volta, il cognome deriva da un toponimo trev. fiéta significante «porzione di terra».

Giovanni Rapelli

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