Henriet Attilia

…a cura di Graziano M. Cobelli

Poesia

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Attilia Henriet

Nata nel 1945 a Gignod, un paese valdostano dove tutt’ora risiede, ritornatavi dopo una decina d’anni trascorsi all’estero (Francia e Londra) dove lavorò nel settore turistico alberghiero, dopo previa abbinata scuola. Amante della carta nelle sue molteplici sfaccettature letterarie; sia che riguardi la lettura in sé che per vergarvi espressioni proprie sotto l’egida di racconti, poesie, filastrocche per le scuole, traduzioni, ecc. Non disdegna scrivere in francese ed in francoprovenzale, ora raramente in spagnolo. Campi in cui da un trentennio raccolglie soddisfacenti considerazioni e premi letterari. Nonna orgogliosa di sette nipoti, tra loro cugini, che crescono nelle strette vicinanze in totale sintonia. Ragazzi con cui scambia esperienze vecchie e nuove, condivide sport di vari tipi ed empatico amore senza riserve.
Ringrazia personalmente il lettore per l’attenzione lasciando manciate di cordialità…

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Non c’è vanto in me, papà

Non c’è vanto in me
nel ricordare i contatti mancati,
il non aver domandato
quando nulla dicevi,
il non aver aperto
quando non bussavi.
No papà,
non c’è vanto in questo.
Insaziabile mi resterà la fame
di parole relegate
da labbra serrate,
pur guardandoci.
Parole che maturano adesso
che i nostri giorni son dispersi.
Ora che le finestre
hanno balconi chiusi,
che il tuo gatto si è allontanato,
ora che il vecchio nido nella legnaia
è vuoto.
Ora che tacciono le cose,
avverto
che abbiamo danzato
così poco insieme!

***

Il silenzio

Il silenzio
è la preghiera dell’anima,
è l’avanzare dell’alba,
è lo scandire dell’ultima nota.

Il silenzio
è il corteggiatore dell’immenso,
del rispetto, dello stupore.
È vita che cresce,
è scelta di Dio.

Il silenzio
è la casa del ritorno
e di fronte
all’umano sbigottimento
il silenzio vale il più alto grido.

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