Hayden Robert

…a cura di Graziano M. Cobelli

Poesia

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Robert Hayden

Per la Biografia
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Discorso

Uditemi fratelli bianchi,
fratelli negri, uditemi:
ho veduto la mano
accostare la torcia
al corpo negro, contorto dall’angoscia;
ho veduto la mano
dare il segno supremo
di far fuoco sui picchetti di bianchi;
ed era la medesima mano,
fratelli, ascoltatemi,
era la medesima mano.
Uditemi fratelli neri,
fratelli bianchi uditemi:
ho udito le parole
rizzate come ferro spinato
per dividervi.
Ho udito le parole:
Sporco, negro, marmaglia bianca,
e le diceva la medesima voce;
fratelli, ascoltatemi bene
le diceva la medesima voce.

***

Quelle domeniche d’inverno

Persino di domenica mio padre si alzava presto
e si vestiva nel freddo notturno,
poi con le mani che screpolate gli dolevano
per il lavoro fatto durante la settimana
sistemava il fuoco. Mai nessuno lo ringraziò.

Mi svegliavo e ascoltavo il freddo spezzarsi, scricchiolare,
quando le stanze si erano riscaldate, lui chiamava
e lentamente io mi alzavo e vestivo
temendo le croniche rabbie di quella casa.

Parlando con indifferenza a lui,
che aveva cacciato via il freddo
e aveva addirittura ripulito le mie scarpe buone.
Che mai potevo saperne io, cosa potevo sapere io
degli incarichi austeri e romiti dell’amore?

***

BIOGRAFIA E FOTO da: WiKipedia
POESIE da: www.poesiedautore.it

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