Manzoni Alessandro

… a cura di Graziano M.CobelliPoesia

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IL NATALE DEL 1833
Tuam ipsius animam pertransivitgladius.

 LUC, II, 35.

[14 marzo 1835]

Sì, che tu sei terribile!
Sì, che in quei lini ascoso,
In braccio a quella Vergine
Sovra quel sen pietoso,
Come da sopra i turbini
Regni, o Fanciul severo!
È fato il tuo pensiero,
È legge il tuo vagir.
Vedi le nostre lagrime,
Intendi i nostri gridi,
Il voler nostro interroghi,
E a tuo voler decidi.
Mentre, a stornare il fulmine
Trepido il prego ascende,
Sordo il tuo fulmin scende
Dove tu vuoi ferir.
Ma tu pur nasci a piangere;
Ma da quel cor ferito
Sorgerà pure un gemito,
Un prego inesaudito;
E Questa tua fra gli uomini
Unicamente amata,
Nel guardo tuo beata,
Ebra del tuo respir,
Vezzi or ti fa; ti supplica
Suo pargolo, suo Dio;
Ti stringe al cor, cheattonito
Va ripetendo: È mio!
Un dì con altro palpito,
Un dì con altra fronte,
Ti seguirà sul monte,
E ti vedrà morir.
Onnipotente…

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ALLA SUA DONNA
[1802]

Se pien d’alto disdegno e in me securo
Alteramente io parlo e penso e scrivo
Oltre l’etate e il vil tempo in ch’io vivo,
E piacer sozzo e vano onor non curo;
Opra è tua,Donna, e del celeste e puro
Foco che nel mio petto accese il vivo
Lume de gli occhi tuoi, che mi fa schivo
Di quanto par mi, al tuo paraggio, impuro.
Piacerti io voglio; né piacer ti posso,
Fin ch’io non sia, ne gli atti e pensier miei,
Mondo così ch’io ti somigli in parte.
Così per la via alpestra io mi son mosso
Né, volendo ritrarmene, il potrei;
Perché non posso intralasciar d’amarte.

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Biografia e foto da Wikipedia

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