L’Alpino: “Il cappello del “Papa alpino””… – 33

…a cura di Ilario Péraro

Alpini 2

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Il cappello del “Papa alpino”

Papa Carol Wojtyla – San Giovanni Paolo II

 

Maggio 1979, Roma – 52ª Adunata nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini. Piazza San Pietro è gremita di alpini convenuti da tutt’Italia per la “Messa al campo” celebrata da Papa Giovanni Paolo II sul sagrato della maestosa Basilica. Sul lato destro dell’altare è schierata la presidenza dell’ANA con un gruppo di generali alpini. Tra i quali il sottoscritto. Vicini al termine della solenne celebrazione, il segretario del Papa si rivolge al generale Marchesi, decano degli ufficiali alpini, chiedendo un cappello alpino che il Papa desidera indossare per la benedizione finale. Il generale Marchesi, con un perentorio “dame l’to capel” (mi parlava sovente in piemontese) afferra il cappello che io gli consegno non senza titubanza e lo passa all’alto prelato. Non nascondo la mia preoccupazione. Riuscirò a recuperare il mio cappello? O dovrò sfilare per Roma senza cappello alpino, anche perché non è facile acquistarne uno la domenica a Roma! Quando il Papa, a conclusione della Messa, impartisce la benedizione “urbi et orbi” con il mio cappello alpino in testa, le decine di migliaia di alpini presenti esplodono in una lunghissima ed entusiastica acclamazione. È uno spettacolo dl intensa e forte tensione emotiva. Poco dopo Giovanni Paolo II si avvicina a noi ed i miei timori svaniscono; ha in mano il mio cappello e me lo restituisce con queste parole. “Molte grazie! Lei avrà ora un cappello benedetto!”, il suo sguardo mi colpisce; ha occhi di un azzurro intenso e sorridenti, con una luce profonda. Sono emozionatissimo e non riesco a dire altro che: “Grazie a Lei, Santità”. Al mio rientro a Verona, dopo la narrazione di questa toccante esperienza, mia moglie si affrettò a porre il cappello alpino, subito definito “cappello del Papa”, sulla testa dei tre nipotini a titolo di devozione e di benedizione. A distanza di ventisei anni, quell’incontro conserva per me il sapore di un momento magico impresso nel mio animo e nei miei ricordi in modo indelebile. Grazie, Giovanni Paolo II, un piccolo modesto grazie ad un grande Papa! Un Papa alpinista che amava le montagne come maestosi altari naturali per avvicinarsi a Dio. Gli Alpini d’Italia oggi pregano perché il Signore delle cime lo lasci ancora andare per le Sue Montagne, quelle del Paradiso.
(generale C.A.)
Giorgio Donati

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Ilario Péraro

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