Capote Truman – “Altre Voci, Altre Stanze”
…a cura di Elisa Zoppei
Altre Voci, Altre Stanze di TRUMAN CAPOTE
Truman Capote
Trent’anni fa, il 25 agosto del1984, moriva lo scrittore statunitense Truman Capote, pseudonimo di TrumanStreckfus Persons. Nato a New Orleans il 30 settembre 1924, non aveva ancora compiuto 60 anni, ma nonostante gli abusi di alcool e droghe e gli stravizi di una vita piuttosto sregolata, conservava un’aria impertinente e discola che lo faceva assomigliare ancora a quell’“enfant terrible”, che a 11 anni aveva iniziato la sua intensa carriera di scrittore, “dalla lingua infernale ma dalla prosa paradisiaca”, ora osannato dalle folle, ora messo al bando dai moralizzatori perbenisti. Ambiva sfondare nel campo della letteratura, si fece assumere come fattorino presso la nota rivista letteraria New Yorker dove pubblicò i primi racconti gotici e recensioni varie. Fu un personaggio controverso, capace di essere dolce e piacevole fino allo struggimento e nello stesso tempo di camuffare la sua fragilità sbandierando con arroganza vizie virtù della sua sfaccettata personalità: “Sono un alcolizzato. Sono un tossicomane. Sono un omosessuale. Sono un genio.” Era questo il suo modo di definirsi durante le interviste. Corteggiato dai divi della high society, volubile con gli amanti di turno, fu fedele nelle amicizie femminili. La più importante e duratura fu quella con Harper Lee (n. 1926), l’autrice del best seller Il buio oltre la siepe che lo ritrasse nel ruolo di Dill, e con Joanne Carson che lo accompagnò nell’ultimo viaggio fino alla morte, avvenuta a Bel Air, distretto della città di Los Angeles poco distante Da Beverly Hills. Rese l’ultimo respiro mentre stava scrivendo il romanzo Preghiere esaudite, rimasto incompiuto: un affresco del mondo glamour dell’alta società statunitense.
Mi piace presentare qui nel nostro Angolo della Lettura Altre voci, altre stanze (Other Voices, Other Rooms), sorprendente romanzo d’esordio, pubblicato all’età di 23 anni nel 1948. Al di là di ogni giudizio censore è stato per me una meravigliosa scoperta: questo romanzo mi ha commossa e letteralmente ubriacata di poesia. Nella storia del tredicenne Joel Harrison Knox e del suo viaggio attraverso l’America c’è la storia vera di Truman, della sua infanzia solitaria e infelice, senza una famiglia, sballottato da genitori irresponsabili da un parte all’altra del Grande Paese come un pacco postale.Sarà il traumatico distacco, la mancanza di affetti, l’incontro con “un nuovo e sconosciuto mondo” e le esperienze che lo hanno costretto, anche brutalmente, a crescere, la materia prima per questo romanzo fortemente autobiografico.
Dopo il felice debutto, segnato da un immediato successo, furono pubblicati L’arpa d’erba (1951), Si sentono le muse (1956). Seguirono Colazione da Tiffany (1958) e il suo capolavoro A sangue freddo (1966) da lui pensato come un vero e proprio romanzo-documento
Altre Voci, Altre Stanze, Garzanti 1959
Il libro narra delle vicende di Joel, abbandonato alla nascita dal padre, dopo aver perso anche la mamma deve recarsi in un lontano paese sperduto per andare a vivere col padre che ora lo ha chiamato tramite una lettera. Il ragazzo a tredici anni deve lasciare New Orleans, la casa della zia Ellen (che lo ospita e la sera legge ai bambini la fiaba deIl Gigante egoista), gli affetti, gli amici, le sue abitudini per affrontare una nuova vita, con una nuova famiglia, nuovi modi di pensare e di parlare. Durante il viaggio per raggiungere la residenza paterna di Skully’s Landing in Alabama, in una landa deserta e solitaria, incontra due ragazzine, sorelle gemelle della sua età, con le quali stringe amicizia. Lo interessa in particolar modo Idabel, discolaccia impertinente, ma sincera, che gli farà provare i primi ardori adolescenziali. Ad accoglierlo nell’enorme villa fatiscente immersa nella campagna, trova la matrigna Amy, malinconica ed indecifrabile, che gli parla del cugino Randolph che soffre d’asma, povero ragazzo. Il cugino effeminato e gentile invece non è più un ragazzo, ma un adulto dal fascino perverso che lo soggiogherà. Di giorno in giorno parlando con le altre persone della casa, la serva nera Missouri, alta, flessuosa, sensuale, l’eremita negro Little Sunshine, Joel conoscerà gli aspetti più segreti e inquietanti del mondo che lo circonda. La matrigna non gli nasconderà la propria insofferenza per i negri. I negri al servizio della casa gli sveleranno la loro mentalità intrisa di ancestrali magie, storie di annegati e di fantasmi. Randolph gli rivelerà la propria omosessualità.
Del padre invece nessuna traccia. Nessuno gli parla di lui e alle sue insistenti domande riceve solo risposte evasive. Sente delle voci nei muri, sospiri soffocati di pietra e di legno, rumori sul limite del silenzio. Seguendo le voci della casa troverà il padre confinato in una stanza con alte finestre: è un vecchio paralizzato, impotente e bisognoso di assistenza, che lo fissa da uno specchio con due occhi di un grigio lacrimoso.
Non regge alla delusione e cercherà di fuggire dalla villa insieme alla ribelle Idabel, la sua inseparabile confidente. Ma la vita lo arresta per aprirgli le porte di altre stanze…
Prosegue quindi l’odissea della sua crescita formativa: troverà la risposta alle sue domande? Quali vicende, vittorie e sconfitte lo porteranno verso quel ponte lanciato nel futuro?
Considerato un Bildungsroman, un romanzo di formazione, Altre Voci, Altre Stanzeripercorre gli elementi iniziatici delle favole: le prove da affrontare, la paura dell’ignoto, il contatto con il diverso da sé. Il confine tra realtà e incubo è nebuloso, decifrare l’ignoto della situazioni sconosciute è difficile, i rapporti umani diventano sfumati e controversi.
La scrittura di Capote, prosciugata da ogni enfasi, riesce a creare un mondo sospeso tra realtà e sogno, visto attraverso gli occhi del ragazzo che comprende solo parzialmente il senso degli avvenimenti che gli capitano intorno o il senso dei gesti dei personaggi che ha accanto. E noi lettori siamo lì desiderosi di scoprire insieme a lui gli arcani misteri intrisi di magia che popolano le pagine. Siamo lì in trepida attesa che Joel sappia trovare la strada per capire se stesso e si salvi.
Buona lettura.
Vs Elisa