Pasetto Barbara Grazia – “Volti di vetro”

…a cura di Elisa Zoppei

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Per le tue domande scrivi a >>> elisa.zoppei@gmail.com


RECENSIONE  DEL LIBRO “VOLTI DI VETRO” di BARBARA GRAZIA PASETTO
Un libro nuovo, un libro diverso per una lettura che invita a immergersi in realtà parallele, e  allarga gli orizzonti della conoscenza di sé e degli altri.

Note biografiche. Per la stesura di questa nota biografica mi sono avvalsa di confidenze arrivatemi via e-mail, inviatemi dall’autrice dietro mia richiesta.

Barbara Grazia Pasetto,

Barbara Grazia Pasetto, nata a Verona il 25 aprile 1970, vive col marito Massimiliano e le figlie Laura e Sofia nel Lavagnese, a S. Briccio (Pr. di Verona).
Ha conseguito la maturità di Assistente per Comunità Infantili e il diploma di psicomotricista.
Attualmente, lavora come insegnante di scuola dell’infanzia, presso il Circolo Didattico di S. Martino B.A. Come hobby ama fare teatro, un amore coltivato frequentando la scuola dell’Estravagario, nota Compagnia teatrale veronese, con grandi maestri quali Alberto Bronzato, Tiziano Gelmetti ed Ermanno Rigattieri. Riuscì anche a formare insieme al marito Massimiliano (bravissimo attore) la compagnia dei M.A.D. di “Veronaautoctona”, con la quale, coinvolgendo anche le figlie, interpreta sceneggiate  tipo “Cene con delitto”, rievocazioni storiche, personaggi, monologhi, relativi a leggende o persone realmente vissute, storiche e/o legate al territorio di Verona e dintorni. Recitare con la sua famiglia la rende molto felice. Inoltre si dedica con passione a scrivere poesie in lingua e in vernacolo, nonché racconti o saggi psicologicamente introspettivi. Nel 2005 ha pubblicato un singolare romanzo dal titolo: “Il genio imbecille” (Il Segno dei Gabrielli Editori). È la storia di un uomo “piccolo piccolo”, che ha riscosso un buon successo di critica (11 premi in altrettanti concorsi), venendo inserita in “Letteratura italiana del XXI secolo: primo dizionario orientativo degli scrittori” (edizioni Helicon), accanto a nomi illustri come Fabio Volo, Stefano Benni, Susanna Tamaro e molti altri. Parlando di sé dice di essere una persona ottimista, positiva, che ama divertirsi e fare gruppo. Racconta che, unica femmina di quattro figli, da bambina era molto sensibile, timida, e pensosa, ma amava fare giochi da maschiaccio e all’aria aperta. Poi durante l’adolescenza, grazie anche al teatro, si è aperta, superando limiti e schemi mentali. Ha sempre amato scrivere; all’inizio, in particolare, scriveva copioni teatrali a sfondo comico. Possiamo dire che Barbara Grazia Pasetto si è cimentata in tante attività esperienziali che hanno segnato il suo cammino di formazione umana e sociale. Sempre impegnandosi molto in ciò che faceva, ha dedicando 13 anni al volontariato in ambulanza e altrettanti per seguire progetti pro Africa. Ha giocato per quattro anni a pallavolo, finendo poi a fare l’arbitro e l’allenatore. Ha cantato perfino in una scuola cantorum per otto anni, ma confessa che le regole della musica le stavano un po’ strette. Ama viaggiare nel mondo, incontrare le persone e le loro storie. Si ritiene un po’ anarchica: le piace vivere, emozionarsi, cogliere il lato comico delle cose. Le piace osservare la gente e quando va al cinema si fa rapire da storie e personaggi; quando recita o scrive si sente felice. Si ritiene una persona semplice, appassionata del suo lavoro di maestra di scuola dell’infanzia, una persona sempre in evoluzione, che vuole migliorarsi e che difficilmente si piace, si rassegna, o molla. Parlando di sé aggiunge che per scrivere i suoi racconti, trae spesso spunto dalle cose che le capitano nella realtà. Può dichiararsi soddisfatta di quello che fa, ma vorrebbe fare sempre di più, lanciandosi in molte cose, incalzata dalla sua sete di conoscenza. Non riesce ad annoiarsi: nella sua testa c’è sempre qualcosa di nuovo da fare o esplorare. Ama sperimentare tutto, convinta che la vita vada affrontata con grinta, ironia e voglia di esserci…
Ama profondamente suo marito e le figlie che sono la sua forza e la riscattano dalle solite banalità e, last but not least, adora tutto ciò che è poesia.

Casa Editrice YOUCANPRINT, 2023.
 Progetto grafico di Marco Rocchi

Ho seguito il viaggio di questo libro dalle pagine ancora  in bozza e fino all’ultimo traguardo della consegna editoriale. Alla richiesta di stendere una prefazione ho accettato di buon grado perché fin dalle primissime letture mi sono sentita soggiogata dal flusso di immagini fuori dalla norma. Avevo la sensazione di avventurarmi in un universo parallelo ai confini della realtà. Va detto che ognuno dei tre racconti narra una storia creata intorno a personaggi caratterizzati nella loro umanità, fuori dagli usuali cliché, ognuno portatore di un messaggio liberatorio sovrumanamente speciale. Tanto da poter collocare questa opera, a mio avviso, in quel genere letterario definito utopico, che tanto ha interessato grandi autori di ogni tempo e criticamente esposto da Laura Schram Pighi (1930- 2022) nel testo ”La narrativa italiana di utopia dal 1750 al 1915” (Editore Longo Angelo, 2003). I suoi articoli continuano a essere pubblicati a cura di Graziano M. Cobelli nell’“Angolo della Prosa” del nostro Condominionews.it.

“Volti di vetro” è un titolo poetico, illustrato in copertina da un insieme di volti femminili, dipinti da Giuseppe Pasetto. Oltre a essere il padre dell’autrice, è un affermato pittore tendente a forme personalizzate di surrealismo e le sue opere sono pubblicate nelle maggiori riviste di arte contemporanea. Sia l’immagine di copertina che le tavole inframmezzate ai racconti, rimandano ad astrazioni fragilmente extrasensoriali che ben si accordano alle trame fantasiose creativamente allegoriche, viaggianti su linee prospettiche diverse dalle consuete. Raccogliendo qualche impressione da chi ha letto il libro, emerge che ogni pagina apre porte e finestre interiori, regala sogni e immagini, incentiva la fantasia, e attingendo alle sorgenti della poesia, dona impensabili nuove ricchezze lessicali. Per qualcuno particolarmente attento non serve la comprensione letterale, basta lasciarsi andare alla corrente sensoriale, ricevere ogni racconto come fonte di nuove ispirazioni. E andando oltre le parole, toccare nel profondo ed entrare in un paese delle meraviglie dove tutto può accadere. Tutti e tre i racconti, invitano a fare alcune riflessioni sul senso dell’essere hic et nunc nel nostro percorso di esistenza terrena e a guardare con occhi diversi quello che accade intorno, per scoprire la bellezza, la meraviglia, lo stupore delle vita che scorre dentro e fuori di noi.

A chi consigliarne la lettura?
A ogni persona che ha voglia di fare un tuffo nella favolosa magia del sorprendente inverosimile di farsi delle domande, e andare alle radici della verità.

Elisa Zoppei

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