Esquivel Laura – “Dolce come il cioccolato”

…a cura di Elisa Zoppei

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Carissimi affezionati lettori, un altro romanzo, che ha a che fare con la potenza afrodisiaca del cibo. Non pensate male di me, che come è noto sono spontaneamente portata al cibo e alla sua intrinseca poesia, che per me veste il mondo di allegria. Credo anche fermamente che quando nell’ammanire pranzi e cene lo facciamo con trasporto d’amore, noi rendiamo felici le persone che amiamo. E anche gli altri. Questo libro ve ne dà la prova perché possiate provarlo sulla vostra pelle, se non l’avete già fatto. 
vs. Elisa

L’autrice

Dolce come il cioccolato. Laura Esquivel On (food) writing

Laura Esquivel è nata il 30 settembre del 1950 a Città del Messico dove vive. Terza figlia del telegrafista Julio César Esquivel e di sua moglie Josefina si è dedicata alla docenza e ha scritto opere di teatro per bambini e sceneggiature cinematografiche. Nei suoi romanzi utilizza un realismo magico dove mischia il soprannaturale con il normale. Il suo primo e più celebre romanzo, Como agua para chocolate (Come l’acqua per il cioccolato) del 1989, è stato rappresentato al cinema da suo marito, il regista Alfonso Arau, nel 1992, e premiato con 10 premi Ariel della Accademia Messicana delle Arti e Scienze Cinematografiche. Nel romanzo, la scrittrice esalta l’importanza della cucina come luogo più importante della casa, elevandola a fonte di conoscenza e comprensione di sapore e desiderio. Il film, come il libro tradotto in più di 30 lingue, ebbe molto successo in molti paesi. Nel 1994 le consegnarono il Premio ABBY (American Bookseller Book of the Year), premio che per la prima volta venne concesso a una scrittrice straniera. Il romanzo, uscito con il titolo Dolce come il cioccolato, ha venduto oltre quattro milioni di copie in tutto il mondo. Il film ha mantenuto il titolo originale Come l’acqua per il cioccolato.

Sono seguiti negli anni:
La legge dell’amore (Garzanti, 1996). Narra la forza travolgente della passione amorosa che va oltre il tempo e lo spazio.
La voce dell’acqua (Garzanti, 2006). Il titolo originale è Malinche,  una delle figure più controverse e importanti della storia del Messico. Bellissima donna  azteca, fu l’amante ammirata e vilipesa di Hernán Cortés.  La Malinche  fungeva da interprete tra gli Spagnoli e gli Aztechi durante la conquista, ma poi  venne accusata di aver tradito la sua gente di averla venduta all’invasore. Laura Esquivel intrecciando mirabilmente presente e passato narra la sua  drammatica storia in un dialogo tra fantasia e attenta ricostruzione storica.
Veloce come il desiderio (Garzanti, 2009). Júbilo cieco e malato comunica con gli amici solo attraverso un vecchio telegrafo collegato a un computer che decifra i suoi messaggi, intrecciando presente e passato.
A Lupita piaceva stirare (Garzanti, 2012). Storia di una donna forte, guerriera ma anche una dichiarazione d’amore per la propria terra.

Questi libri permeati da un forte senso del magico e del fantastico sono davvero interessanti e originali, che fanno di Laura Esquivel la scrittrice più importante del Messico.

Il romanzo

DOLCE+CIOC

“Como agua para chocolade” 1989, titolo originale  è uscito in Italia tradotto in Dolce come il cioccolato, accompagnato dal sottotitolo L’arte magica della cucina e da una dedica misteriosa: “A tavola e nell’alcova si invita una volta sola”.
La traduzione del titolo non sembra pertinente in quanto nel testo, si racconta come la protagonista, Tita, “si sentiva letteralmente ribollire di rabbia, come l’acqua per la cioccolata (in Messico la cioccolata spesso si prepara stemperando il cioccolato nell’acqua bollente, n.d.t.)”. Il titolo originale, dunque, pur evocando la dolcezza del cioccolato, in realtà si riferisce a un sentimento ben diverso, che caratterizza tutta la vicenda narrata.
Ancora più indicativo sul contenuto del libro è il simpatico sottotitolo: “Romanzo a puntate mensili con ricette, amori e rimedi casalinghi”. La struttura del testo, infatti, è formata da dodici capitoli, ciascuno intitolato a un mese dell’anno, in cui – a partire da una ricetta tipica dell’antica cucina messicana, le focaccine di natale – viene raccontata, con talento affabulatorio e un “pizzico” di realismo magico tipici della letteratura latino-americana, la vicenda del grande amore tra Pedro Muzquiz e Tita de la Garza. Per ogni capitolo l’autrice presenta una ricetta di cucina, i cui ingredienti (il più importante è l’amore) e la sua preparazione, riconducono agli episodi narrati che sono condizionati, o addirittura determinati, dal piatto speciale ammannito dalla protagonista.
In un Messico di inizio Novecento, attraversato da ogni sorta di magie e di passioni, si consuma l’indimenticabile storia d’amore di Pedro e Tita. Ai due giovani, pazzamente innamorati sin dall’adolescenza, un’assurda tradizione familiare nega la felicità del matrimonio. Ci pensa il destino, allora, riunendo comunque sotto lo stesso tetto Pedro e Tita, come cognati. Soffocata nei vincoli di una casta convivenza, la loro passione sarà costretta a scoprire una nuova dimensione per sopravvivere, e questa dimensione sarà il cibo. Infatti le squisite ricette preparate da Tita affondano le loro radici in un passato mitico; perché negli accostamenti degli aromi è nascosta la capacità di accendere e risvegliare desideri, ricordi e sentimenti; perché quando parlare e toccarsi è diventato impossibile, torte di compleanno e peperoni farciti, timballi battesimali e quaglie ai petali di rosa possono zoom-1264cd4c17ff766bcc0d8795ea08493e-320-240rappresentare la più languida delle seduzioni e diventare il sorprendente veicolo di un’accesa comunione erotica. Questo romanzo particolare, è uno dei libri più letti ed amati di questi anni tradotto in ben 30 lingue. Attrae non solo per le vicende narrate passando dal piano erotico a quello culinario, fino ad arrivare a quello della storia e dell’immaginazione, ma anche per le pennellate di colore locale legate al mondo messicano, dove cibo, amore, vita e morte sono imbevuti di spezie e aromi.

Buona lettura a tavola e a letto.                                                             Elisa Zoppei

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