Bellorio Gaetano – “Storia di una storia”
Chi è Gaetano Bellorio
Gaetano Lorenzo Bellorio, è nato a San Zeno il 25 novembre 1950. In questo “ cuore storico” della città di Verona ha trascorso la sua vita, dall’infanzia fino alla piena maturità, imbevendosi di quell’aria tutta sanzenata, che trasuda dalle sue pagine di narratore versatile e fecondo. Era ancora ragazzo seduto sui banchi di scuola quando un’insegnante (Lidia, ricordata nel romanzo ”Il silenzio dei profeti”, 1995), gli fece scoprire il suo talento di scrittore e lo stimolò a coltivarlo. Sentì nascergli dentro la sua vocazione di scrittore che diventò sempre più forte e imperativa. Dopo aver conseguito la laurea in pedagogia con indirizzo filosofico nel 1974/75, si dedicò con successo alla narrativa, passando attraverso esperienze pluriennali di critica letteraria come giornalista pubblicista di quotidiani (L’Arena, Verona Fedele, l’Avvenire….). Pubblicò una prima raccolta di racconti e poesie (Racconti e canzoni per le fredde sere d’inverno, ed. Firenze libri, 1985), seguita dal romanzo Il silenzio dei profeti, (Il Segno dei Gabrielli, 1995 – 2002 III° ed), un vero capolavoro di narrazione storiografico-poetica, e da Allearsi col vento (Paoline Editoriale Libri, 2001), un romanzo di grande respiro dove si intrecciano singolari storie d’amore e di vita, all’ombra di campanili, moschee e sinagoghe. Si è cimentato anche in racconti per ragazzi dando alle stampe nel 1999, Cuore di topo, (Paoline editoriale libri), che ha per protagonista un topolino/ragazzino di nome Piller, sognatore e pensatore che ama l’avventura e s’incanta davanti alla bellezza della vita umana.
Attento ai problemi del sociale ha fondato (insieme ad alcuni amici) l’associazione “Nuova Costruttività”, con altri ha costituito l’Associazione delle Famiglie (Afi). Lui ed io, insieme ad altre persone preparate e disponibili, abbiamo realizzato il progetto “Leggere in Famiglia”, un modo seriamente vivo e concreto di ammannire “porta a porta” buone letture fatte in casa.
Ora vive e lavora ad Arbizzano (Vr), in una zona tranquilla e appartata, dove oltre a trovare il silenzio e la distensione necessari per elaborare i suoi pensieri, ha conosciuto il piacere di camminare per i boschi, respirare l’aria fresca della campagna, raccogliere e spaccare la legna, imparare a lavorare il legno, a sistemare mobili, a fare oggetti con le sue mani, allargando i campi del suo sapere, per imparare a saper “fare”.
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“Storia di una storia” il romanzo di Gaetano Bellorio: «Il romanzo», scrive la giuria nella motivazione del premio, «è un omaggio alla narrazione. L’arte di inventare storie è la chiave per truccare le carte al destino, per reinventare un finale, per giocare la vita sul filo della sfida. Oltre la metafora vi è una storia nella storia, struggente, romantica, imprevedibile e calata in un’atmosfera rarefatta di sicura presa per il lettore»
Col romanzo inedito Storia di una storia, Gaetano Bllorio è risultato vincitore assoluto della XV^ edizione 2010 del premio nazionale di narrativa “L’Incontro”, quindicesima edizione, promosso dalla Golden Press di Genova.
Protagonista della storia è Giacomo Bontadini, un personaggio gigantesco che domina la scena dal principio alla fine, e che fin dalle prime pagine appare in preda a una improvvisa ossessiva paura: si sente spiato da due occhi gialli di civetta che lo osservano nello scuro di un bosco con un’intensità tremenda e lo inseguono fin negli anfratti più reconditi del suo essere.
La lettura mette ansia, ci tiene sulle corde, suscita sgomento nel nostro cuore: ci urge capire perché quella mattina, uguale a tante altre, Giacomo, un bel signore sulla sessantina, distinto e un po’ abitudinario si sente trapassare da occhi brucianti che lo fanno sobbalzare. L’impressione d’essere “guardato”, “spiato”, si fa sempre più netta e fredda come un taglio di lametta., fino a sentire di essere cercato. Non sa come nascondersi né dove trincerarsi per fuggire al fastidioso malessere provocato da quegli occhi invisibili che incombono su di lui. Che cosa gli succede? Quale conto deve pagare? Quale mistero si cela nella sua esistenza apparentemente tranquilla?
Scavando nel suo passato l’autore ci racconta la storia della sua vita cucendola pezzo per pezzo insieme alla vita degli abitanti di Piazza de Armicis (assomiglia forse a Piazza San Zeno?) che gli fanno da contorno e da pubblico: lo aspettano infatti ogni sera per lasciarsi incantare dalle storie che racconta, tirate fuori dalla polvere del tempo e restituite a vita nuova.
Dopo una terribile tragedia che lo stronca, esiliandolo per lunghi mesi dal mondo dei vivi, Giacomo Bontadini, ritorna fra essi, irriconoscibile, ma pronto a riprendere la parola. Per un fatto che ha del soprannaturale si scopre dotato di una inesauribile vena narrativa e affida all’arte di raccontare un illimitato potere creatore che rimette al mondo cose, persone, momenti, ricordi, strappandoli all’oblio dell’Ade. L’amore trionfa sul dolore. L’avventura della vita è troppo bella per essere sconfitta dalla morte: questo il senso del romanzo, che fonde insieme reale e irreale, in accordo con la nostra naturale aspirazione alla felicità.
La lettura di questo libro prende i sensi: tutto ha colore, odore, spessore; ci trascina nelle pieghe oscure di un’anima percossa da un avverso destino, e poi ci solleva insieme ad essa per rinascere alla luce della sua voce che racconta e raccontando ricostruisce la storia, rimodella la vita, accende la speranza.
Chi è interessato può rivolgersi all’autore: www.gaetanobellorio.it
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