Ridolfi Aldo – “…oh, vecchia Europa”

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…a cura di Elisa Zoppei

 

Chi è Aldo Ridolfi

Vero uomo di pace si augura di aver lasciato nei suoi tanti alunni una traccia della sua libertà mentale, aperta ai venti contrari, pronta a confrontarsi, a confutare, a incontrare , ad accogliere, a mediare.

E’ stato presidente della biblioteca di Tregnago per quattro anni e in questo ruolo l’ho conosciuto e ho parlato con lui in più occasioni, durante serate culturali promosse e organizzate da Graziano Cobelli, vuoi di incontro con l’autore, vuoi dedicate a festeggiare i poeti tregnaghesi : serate sempre deliziate dall’ascolto di piacevoli letture ed esecuzioni musicali per arpa oltre che di bei discorsi, pieni di senso condiviso, privi di accademismi e sentenziose pedanterie.

Subito in Aldo ho riconosciuto, quasi con un tuffo al mio cuore di lettrice, un eccezionale lettore che entra nelle pagine di un libro con i sensi all’erta, volti a cogliere la vita delle parole anche oltre quello che ordinariamente possono svelare. Il passaggio da lettore forte, attento e sensibile a brillante scrittore, è stato legittimo e naturale. Aldo Ridolfi è uno scrittore di grande respiro: ha pubblicato racconti, articoli, saggi collaborando con giornali e riviste (Cimbri/Tzimbar, Verona In) e ricevendo pregiati premi di riconoscimento. Sono davvero felice di fare la recensione del suo ultimo libro: lo straordinario racconto dei suoi viaggi di ciclista errante su e giù per le montagne e le contrade d’Europa.

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Oh vecchia EuropaIl libro che presento è l’ultimo fra quelli che sto leggendo: per capirci, è quello che mi tiene sveglia la sera fino a tardi e poi naturalmente dorme con me. Me lo ritrovo ai piedi del letto al mattino e mi dà il buogiorno. Buogiono a te amico, grazie per le cose straordinarie che mi regali: in primis una bicicletta nuova fiammante che mi porta leggera in luoghi da favola, me li fa vedere, toccare, gustare, amare. Tu non sei solo un libro aperto sul mondo, sei un lungo racconto vivente che ci arrichisce di novità e di emozioni. Tu porti tra le tue righe gli slanci, i pensieri, le certezze e le titubanze del cuore del tuo autore, oltre che la sua passione per quello che vive ogni giorno. E mi passi tutto in questo diario di viaggio con l’eleganza di un linguaggio che unisce la bravura consumata dello scrittore a certe pennellate liriche degne di un poeta. Ed è rimanendo legata alle pagine, kilometro dopo kilometro, con gli occhi spalancati sui luoghi da vedere, sulle cose da conoscere, con l’oerecchio interiore pronto a sentire, che spartisco gioie, emozioni, sconfitte e vittorie con Aldo, il ciclista che ci attraversa pedalando.

A partire dal titolo ….Oh, Vecchia Europa, egli fa sentire il suono quasi onomatopeico del suo sospiro di sopresa, di attesa, di meraviglia, forse anche venato di nostalgia. Ci dice fin da subito che “partire è un gesto magico” che è insieme “piacere e dramma”, che richiede una totale partecipazione di forze fisiche, di speciali capacità di giudizio delle proprie risorse energetiche e spirituali e una sana equilibrata valutazione dei propri limiti. Sa che in certe situazioni potrà contare solo sulla sua volontà di farcela, sul suo grado di impegno oltre le proprie possibilità, per raggiungere la tappa prefissata.
Parte, sempre di mattina presto, annusando le condizioni del tempo e non si ferma, né sotto le improvvise raffiche di pioggia, né sotto gli sferzanti raggi del sole, se non quando è arrivato al punto giusto, nel luogo anticipatamente preordinato attraverso lunghe consultazioni cartografiche e accordi interlocutori con quei due o tre amici di ventura che si accompagnano a lui: Marco e Paolo, e più raramente Giancarlo.

E insieme partiamo anche noi e ci lasciamo volentieri trascinare, giro dopo giro, o pagina dopo pagina, lungo quattro percorsi a tappe, prima correndo “a ruota libera”, poi librandoci “sulle ali del vento”, passando da Lourdes, Santiago, Fatima e Lisbona e poi ancora arriviamo “sulle Alpi con le aquile”. Infine nell’ultima tappa, una sera del 10 luglio, (per noi la notte di S. Lorenzo) fra “angeli e uomini”, rimaniamo seduti sui bastioni della cittadella di Mont-Sain-Michel, davanti all’infinita distesa dell’Atlantico, abbagliati dai colori stupendi di un tramonto oceanico che la tinge di rosso di rosa e d’indaco.
Il primo percorso ha fermato ogni tanto la nostra corsa “a ruota libera” per incantarci davanti agli stupendi panorami ammirati dall’alto, o farci sostare curiosi in momenti di pausa nelle piazze per dissetarci con una bibita o un caffè, confusi tra la folla in cerca di un volto amico, infine ci ha fatti entrare lieti e soddisfatti nel cuore di Parigi lasciandoci alle spalle la campagna del Giura, un tempo fiorente e redditizia, oggi squallida e disadorna. Siamo bagnati fradici dalle incessanti piogge che ci frustano da giorni, ma Parigi, così piena di vita, ci invita a imboccare strade care al nostro amore per i libri dedicate agli scrittori che hanno reso felici le nostre ore di lettura giovanile: Victor Hugo, George Simenon, Alexander Dumas. Ci sbalordisce il modernissimo centro “Georges Pompidou”, con i suoi tubi colorarti le trasparenze di plexiglas, le scale mobili. Nella sua ottica ciclistica, Aldo scrive sorridendo, che c’è un filo rosso che lega quest’opera di ingegneria moderna con la bicicletta in quanto ambedue sono strutture che si reggono con i tubi. Egli si porta appresso tutto se stesso: da ogni pagina trasuda la sua weltanschauung, il suo modo di concepire il mondo, di sentirlo, di viverlo dal di dentro e ce lo offre in dono con gioia, con semplicità, da vero amico. Si potrebbe dire molto di più su questa mirabile esperienza di vita, in cui l’avventura del partire, sincronizzata su tappe d’arrivo meticolosamente predisposte, si rinvigorisce ad ogni pedalata con qualche sorso di acqua fresca: alludo ai richiami letterari che sciolti da ogni prosopopea, completano un pensiero, un discorso, rimandandoci ad altre letture. Ma non serve parlare di più intorno al libro: serve di più aprirlo e leggerselo. Chi ne ha voglia può trovarlo nelle biblioteche del nostro territorio o rivolgersi direttamente all’autore per ogni indicazione.

Allora Buona lettura.!!!

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