11. PREISTORIA? SCIENZA DEL DUBBIO. “Il Diluvio universale …cinese?!”

…a cura di Giorgio Chelidonio

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Arca di Noè Nuremberg 1493

   11. “Il Diluvio universale …cinese?!”

L’eurocentrismo(1) è una patologia culturale radicatasi già nei secoli XVIII° e XIX° ma che tuttora condiziona sia il pre-sapere(2) che il normale sapere scolastico: la storia che si insegna (e che la maggioranza percepisce come “identitaria” e “universale”) è solo quella dei popoli europei.
Questa constatazione vale per la dimensione “colonialista” ma anche, specularmente, per le fasi riguardanti la “difesa” contro espansionismi storici “altri”, sia quello islamico (“mamma li turchi! ”) che quello dei mongoli(3). Come verifica ognuno provi ad interrogarsi su quanto conosce della storia dell’India, dell’Africa o della Cina: salvo eccezioni, troveremo (ahimé, forse, anch’io troverò), qualche “infarinatura” di storia dell’Antico Egitto (magari in chiave antiquariale) e/o, forse, di quella Maya o Inca, quest’ultime però lette dal punto di vista dei colonizzatori spagnoli.
Senza addentrarci nella preistoria, neppure in quella “recente” (cioè degli ultimi 10.000 anni circa) ci si potrebbe aspettare una qualche conoscenza della storia medio-orientale, non fosse altro in chiave biblica, sebbene mediata dalla vulgata che ci deriva dai “popoli del libro”, cioè dalle radici mito-religiose condivise da cristiani, ebrei e islamici.
Temo però che anche in questo risulteremmo delusi, a parte alcune principali storie bibliche come quella del cosiddetto “diluvio universale”: tuttora troveremo come opinione diffusa che l’arca di Noè si sia arenata sul Monte Ararat (Genesi 8,4), senza che ci si interroghi sull’improbabilità fisica che un qualsiasi natante possa essere stato spiaggiato ad oltre 4.000 metri di altezza. Infatti, anche negli ultimi anni si sono ripetute notizie di ricerche che assicurano di averne ritrovato tracce: nell’aprile del 2010 una spedizione(4) (composta da cittadini turchi e di Hong Kong) annunciò di avervi scoperto “una grotta dalle pareti di legno”, e di averne datato (al C14) un campione a 4800 anni fa circa. Poco tempo dopo, però, un componente della spedizione dichiarò che si trattava di legname fatto portare sull’Ararat per poi “scoprirvelo”.
Eppure le annotazioni bibliche riportano alla Mesopotamia: Abramo, patriarca post-diluviano, viene indicato come nativo di “Ur dei Caldei”(5), una città posta vicino all’antico delta del Tigri e dell’Eufrate, cioè in prossimità del Golfo Persico. Per dirla in breve, pare che la tradizione biblica del “diluvio universale” coincida con più antiche narrazioni sumeriche, come con quella di Gilgamesh(6): se Ur(7) viene archeologicamente identificata con il sito di Tell el-Mukayyar (vicino a Nassiria, a sud di Bagdad), la città di Uruk(8) (di cui Gilgamesh, quinto re della I^ dinastia, fu figura già divinizzata nella “lista reale sumerica”, risalente al 2100 a.C. circa)(9) era pure situata lungo il corso dell’Eufrate, in un paesaggio oggi occupato da estese paludi. Dunque la versione biblica, derivante da quella sumerica, ebbe origine in una pianura alluvionale, dove una piena eccezionale dei 2 fiumi principali, oppure un’onda di tsunami dal Golfo Persico, avrebbe potuto originare un mito-narrativo detto “universale” tale da aver sommerso gran parte della bassa Mesopotamia di quel tempo.
Atra-asis, Untnapishtim o Ziusudra(10) sono i nomi del Noè biblico nelle varie versioni sumeriche e assiro-babilonesi che narravano questa leggendaria alluvione. Un altro possibile indizio geo-morfologico viene fornito dalla tradizione islamica del Diluvio: l’Arca si sarebbe arenata non a 4000 metri slm ma sul monte “al-Gudi”(11) (non più alto di 2000 metri) vicino a Mossul e al fiume Tigri ma nel nord dell’Iraq.
Alla luce di quasi 2 secoli di scienze geologiche resta comunque del tutto improbabile, anzi manifestamente impossibile che una mega-alluvione, per quanto eccezionale, possa aver coperto rilievi delle suddette proporzioni, e per di più in tempi protostorici, per i quali ormai conosciamo la storia climatica con sufficiente dettaglio. Dunque se scientificamente risulta impossibile che un qualsiasi “diluvio” abbia raggiunto dimensioni simili anche solo a livello regionale, altre sono le chiavi di lettura utilizzabili per interpretare le possibili radici di questo mito così diffuso, pur in versioni assai diverse, anche presso popoli extra-europei.
Non è certo questa la sede di analizzare i numerosi miti che hanno tramandato memoria di eccezionali alluvioni per cercare di decifrarne le cause che ne hanno permesso la trasfigurazione come “diluvio universale”. Ciononostante vale la pena ricordare che, fino a XVIII° secolo, nella cultura europea era diffusa l’idea che i fossili pietrificati di animali marini (es. le ammoniti, conchiglie di antichissimi cefalopodi)(12) fossero resti di animali morti nel “diluvio universale” biblico: dunque vedendoli affiorare sulle cime delle montagne (come ad esempio in alta Lessinia o sulle cime baldensi del Monte Altissimo)(13) sembrava logico dedurli come “prova” che il mare fosse arrivato a quell’altezza. A ciò si aggiunga che fino al XVIII° secolo le stesse origini del mondo erano calcolate in base a cronologie dedotte aritmeticamente dalla Bibbia, come nel caso di James Ussher(14), arcivescovo anglicano irlandese, che aveva misurato l’antichità della creazione del mondo, giungendo a proporne una data precisa: 24 ottobre del 4004 a.C., anzi a mezzogiorno in punto!(15).
Passando dalle antiche credenze sul Diluvio Universale” alla cronaca scientifica recente, proprio in questi giorni è stata diffusa una notizia riguardante una tradizione cinese che narra di un “diluvio” tramandato come simile per dimensioni a quello “universale”: l’imperatore Yu, fondatore della prima dinastia Xia, avrebbe avuto la capacità di far defluire le acque del “Grande Diluvio”, avvenuto nel 1920 a.C., episodio che marcò l’inizio della stessa civiltà cinese(16). Questo evento, che segnò la transizione cinese dal Neolitico all’età del Bronzo, pare esser connesso, idro-geologicamente, ad una sequenza di eventi alluvionali che colpirono le valli del Fiume Giallo: una prima alluvione che, provocando un enorme smottamento di versanti, innescò un grande sbarramento naturale che, a sua volta, collassando produsse una alluvione di proporzioni “universali” per il bacino di quel fiume. Dunque, la successiva divinizzazione di Yu, come mitico “salvatore” di una società allora radicata in quel grandissimo bacino fornisce un modello di confronto possibile con le origini mesopotamiche del “diluvio” biblico: quali che ne siano state le reali cause si trattò verosimilmente di una alluvione tale da sommergere “l’universo” delle società agricole che già dal IV° millennio a.C.(17) si stavano evolvendo come centri proto-urbani nelle pianure del Tigri e dell’Eufrate.
Del resto, il controllo di piene fluviali e di complessi sistemi irrigui traspare da una statua di Gudea, “ensi” (re, dal 2144 al 2124 a.C.) di Lagash(18), una delle prime città della bassa Mesopotamia: la cosiddetta “statua del vaso zampillante”(19) lo raffigura mentre regge un vaso da cui fluiscono due rivoli d’acqua simmetrici. Questa immagine evocava il suo ruolo di promotore e “protettore” dei canali artificiali e delle arginature che permettevano la coltivazione della pianura, in una regione caratterizzata da un clima steppico-arido in cui le piene torrentizie primaverili avevano spesso esiti alluvionali distruttivi.
Però, un paio di anni fa (20), decifrando una tavoletta mesopotamica a caratteri cuneiformi, si scoprì che 4000 anni fa circa vi si descriveva come costruire una “grande arca” circolare: con 60 metri di diametro e pareti alte 6 metri!  Nel testo della tavoletta il dio sumerico Enki ordinava ad Atra-hasis (il Noé babilonese): “Fai attenzione al mio consiglio così che tu possa vivere in eterno! Distruggi la tua casa, costruisci un’arca, disprezza i tuoi possedimenti/ E salva la vita! Disegna l’arca che costruirai a pianta circolare” (21). Ecco che da questo documento, scritto verosimilmente in un’età pre-biblica, emerge un’immagine della mitica arca simile ad un grande “coracle” (22), un tipo tradizionale di imbarcazione rotonda usata non solo in Mesopotamia: fatta di fibre di palma intrecciate (sigillate con bitume e coperti con pelli).
Dunque, per quanto lo si interpreti archeologicamente, in Cina come in Mesopotamia, il “Diluvio Universale” resta un mito di dimensioni eccezionali ma in relazione a memorie etniche regionali, cioè tutt’altro che “universali”. Insomma, nella lunga durata delle narrazioni mitologiche sopra citate echeggia ancora una volta il “Nati per credere”(23), un libro che non mi stancherò mai di consigliare.

Links:

1) https://it.wikipedia.org/wiki/Eurocentrismo 
2) con “pre-sapere“ si intende le opinioni diffuse che i ragazzi acquisiscono da fonti extra-scolastiche (famiglia, amici, televisione, etc.) spesso divergenti perché nutrite da vecchi stereotipi, spesso a-scientifici. Un esempio: una ventina di anni fa, durante una visita guidata sulla collina veronese, raccolsi un nodulo di limonite (minerale di ferro spesso contenuta nei calcari eocenici), commentando che nei secoli scorsi si credeva che fossero “punte di fulmini caduti” (le cosiddette ceraunie, descritte nella “Methallotheca Vaticana” di Michele Mercati: https://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Mercati ). Un partecipante, un quarantenne (di origini contadine) mi interruppe dicendo: “Lo sanno tutti che sono le punte lasciate dai fulmini dove cadono!”.
3) https://it.wikipedia.org/wiki/Invasione_mongola_dell%27Europa 
4) http://gialli.it/arca-di-noe-ecco-tutta-la-verita + http://www1.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/LArca-di-Noe-e-esistita-davvero-il-relitto-ritrovato-dagli-archeologi-sullArarat_309151415.html 
5) https://it.wikipedia.org/wiki/Ur 
6) https://it.wikipedia.org/wiki/Gilgame%C5%A1 
7) https://it.wikipedia.org/wiki/Ur 
8) https://it.wikipedia.org/wiki/Uruk 
9) https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_Reale_Sumerica 
10) https://it.wikipedia.org/wiki/Atra%E1%B8%ABasis + https://it.wikipedia.org/wiki/Diluvio_universale#Mesopotamia 
11) https://en.wikipedia.org/wiki/Mount_Judi 
12) https://it.wikipedia.org/wiki/Ammonoidea 
13) http://www.brentonico-montebaldo.it/I_fossili.aspx 
14) https://it.wikipedia.org/wiki/James_Ussher
15) https://it.wikipedia.org/wiki/Data_della_creazione 
16) http://science.sciencemag.org/content/353/6299/579 + http://www.meteoweb.eu/2016/08/straordinaria-scoperta-archeologica-la-civilta-cinese-ebbe-origine-dal-diluvio-universale/725104/  
17) https://it.wikipedia.org/wiki/Sumeri#La_nascita_delle_citt.C3.A0-stato + http://www.lasapienzatojericho.it/Biblioteca/ASL/VO_XIII_Sala.pdf 
18) https://it.wikipedia.org/wiki/Gudea + http://www.treccani.it/enciclopedia/gudea_(Enciclopedia-dell’-Arte-Antica)/
19) http://www.louvrebibbia.it/index.php/louvrebible/default/rewrite/oeuvre-87/Statua-detta-del-vaso-zampillante–
20) https://it.wikipedia.org/wiki/Coracle + https://it.pinterest.com/pin/243335186090509116/ 
21) http://www.isciencetimes.com/articles/6746/20140128/noahs-ark-round-mesopotamia-flood-cuneiform-instructions-mathematically-accurate.htm + http://natgeotv.nationalgeographic.it/it/larca-di-noe-la-vera-storia + http://www.antikitera.net/news.asp?ID=8436&TAG=Sumeri&page
22) http://www.panorama.it/scienza/l-arca-di-noe-era-rotonda/
23) https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=273887

Verona 24.10.2016

Giorgio Chelidonio

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