Edizione Speciale * Buon Anno 2018 *

… a cura di Anna Maria Matilde Filippozzi

 

Le tradizioni di Capodanno
La festa di Capodanno è particolarmente ricca di tradizioni e usanze, numerosi rituali propiziatori che tutti, anche i più scettici di noi, almeno in parte seguiamo.
Mangiare cotechino con lenticchie

Le lenticchie devono essere assolutamente inserite in ogni menù di Capodanno che si rispetti.  Si dice che le lenticchie portino soldi, in virtù della loro forma che ricorda tante piccole monetine d’oro e, anche se qualcuno di voi dirà di non crederci, qualche lenticchia a Capodanno la mangiamo tutti perché, in fondo… non si sa mai!

Chicchi d’uva a Capodanno

La tradizione vuole che si lasci l’anno vecchio e si riceva quello nuovo, mangiando dodici chicchi d’uva al ritmo dei dodici rintocchi di campana che segnano la mezzanotte del 31 Dicembre.
Coloro che riescono a mangiare tutti i chicchi d’uva a tempo, avranno un anno pieno di fortuna e prosperità.

Gettare gli oggetti vecchi dalla finestra

Questo rito, che pure è il primo che ci viene in mente pensando ai rituali propiziatori di Capodanno, è anche il meno seguito, anche se in alcune zone ancora resta questa usanza. La motivazione che sta dietro a questo rituale è molto semplice. La notte del 31 dicembre rappresenta un passaggio, la fine di un periodo e l’inizio di un nuovo, perciò occorre buttare le cose vecchie, per rompere con il passato ed aprirsi ad un futuro migliore.

Indossare biancheria rossa

E’  il rituale in assoluto più seguito.  L’usanza di indossare capi rossi in questa occasione risale addirittura agli antichi Romani. Il rosso, infatti, è considerato da sempre simbolo di forza e portatore di buoni auspici quindi, indossare qualcosa di rosso servirebbe ad attirare prosperità e fortuna per il nuovo anno.

Baciarsi sotto al vischio

Il  rituale di Capodanno che sicuramente è più apprezzato da tutti. Al vischio viene dato  un grande potere essendo una pianta che non ha radici ma vive attaccata al tronco di altri alberi.  Era considerata manifestazione degli dei.  Viene definita anche  la pianta della luna, grazie alle sue bacche bianche e lattiginose che quasi brillano al buio.

La leggenda del vischio è antica e romantica,  risale alla mitologia dei Celti: ecco perché questa pianta magica è diventata simbolo di fortuna e… di baci!

I Celti usavano coglierlo soltanto in caso di reale necessità e con un falcetto d’oro, vestiti di bianco, scalzi e digiuni.

La leggenda della Dea 

Insieme alla Dea Freya, i protagonisti sono i suoi figli Balder e Loki: il primo – Dio del Sole – buono e amato, il secondo – Dio del Male – irascibile e invidioso, che decise di uccidere il fratello. Avvisata del pericolo, Freya provò a proteggerlo chiamando in aiuto ogni pianta e animale dimenticandosi però del vischio. Loki ne approfittò utilizzando proprio del vischio intrecciato per costruire un’arma appuntita per colpire Balder. Per la sua morte per lunghi giorni piansero tutti,  Freya era disperata. Le sue lacrime, cadendo sull’arma fatta di vischio, si trasformarono in bacche perlate che miracolosamente ridiedero vita al figlio. Da allora la Dea ringraziò con un bacio tutti quelli che passavano sotto al vischio, ritenendolo simbolo dell’amore che sconfigge la morte, e promise anche protezione eterna a  chi si fosse baciato romanticamente sotto questa stessa pianta miracolosa .

Il più semplice, piacevole, romantico tra i riti di San Silvestro che promette felicità, pace e  tanto amore.

Baciatevi sempre, ma a Capodanno di più, e sotto al vischio.

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