Ristampa del libro di poesie – “Me paréva ‘pena jèri”… di Emilio Gallina… segnalazione a cura di Elisa Zoppei… – 84

…a cura di Elisa Zoppei

TREVISO

SEGNALAZIONE del libro di poesie “Me paréva ‘pena jèri” del poeta trevigiano Emilio Gallina.

 

Piazza Editore, giugno 2010

ISBN 978-88-6341- 038-9

Il libro si presenta in una veste editoriale accurata ed elegante.

In copertina “Inverno in pescheria”. Olio su tavola, 1968, del pittore  Paolo del Giudice.

 

pian pian sgiózza i giorni,
mesi e ani co’ rumór
                                                                                                                      sempre nòvo e diverso
                                                                                                                      par impinìr
                                                                                                                      ‘na via de ricordi

 

Risvolto di prima copertina

“In questa raccolta di poesie, Emilio Gallina ritorna ancora una volta su temi a lui cari: la Marca Trevigiana già cantata nelle precedenti raccolte: “ ’A me tèra”, “ ’A me zénte” e “Scondicùco”, fermando, come in una retrospettiva, immagini di armoniose pianure e colline, di centri urbani di antica storia, nonché radicate tradizioni di fede e cultura. E ancora la città. La “Urbis picta” amata dall’autore di un amore viscerale, con i suoi personaggi rappresentativi di un mondo culturale ed umano irripetibili, con i suoi angoli di urbana originale bellezza che incantano i “foresti”, con le sue botteghe, le sue osterie, i suoi luoghi e gli ambienti storici cari alla tradizione trevigiana. Né manca in “Me pareva ‘pena ieri” il tema del tempo che inesorabilmente passa, (Moto perpetuo, Come e ròde dea bici, El palassón dea meridiana…) tanto che Emanuele Bellò nella sua introduzione porrebbe come sottotitolo alla raccolta “Fugit irreparabile tempus”, ovvero l‘ineluttabile realtà dell’avventura del nascere e del vivere. E ancora il tema della fede nelle mutate discutibili mode dell’oggi (La canpàna cèa, El gregoriàn, Un Cristo picà sul muro…). Il tutto cantato in versi che ben si inseriscono nella scrittura poetica vernacolare trevigiana rappresentata da poeti quali Ernesto Calzavara, Gino Tommaselli, Andrea Cason, Alberto Albanese Senior ma con un’assoluta propria originalità nell’uso nel mezzo espressivo dialettale”

Retro Quarta di copertina

…e la vita va all’inarrestabile succedersi delle ore, dei giorni e delle stagioni, tutto mutando e rinnovando. In questi versi scorrono immagini ed emozioni di una realtà che rapidamente si trasforma e tutto fa nuovo: la città, il suburbio, la parlata, la fede, le tradizioni, ma nella poesia di Emilio Gallina tutto si ferma un momento e tornano vivi gli elementi di un passato altrimenti perduti. Scorrere queste pagine è come sfogliare un vecchio album di famiglia con foto d’epoca: ritratti singoli o di gruppo, scorci urbani e suburbani, paesaggi campestri e montani colti prima delle grandi trasformazioni attuali…

 

Emilio Gallina

Note biografiche

Nato nel 1934, conserva tratti di autentica giovinezza nella vivacità del suo esprimersi poeticamente usando la lingua che più gli appartiene, quella dei suoi avi che nella Marca Trevigiana hanno posto le loro radici.
Oltre al dialetto, a partire dai primi anni cinquanta, si è interessato alle tradizioni della sua terra e della sua gente, impegnando la sua vita in attività e Associazioni con incontri di poesia, presentazioni di sillogi poetiche, realizzazione di eventi  significativi. Nel 1961 è passato alla promozione editoriale scolastica collaborando con le maggiori case editrici, ricoprendo importanti incarichi in Enti ed Associazioni locali e nazionali. Intanto lo attende una vita fecondamente poetica: negli anni Settanta inizia il suo percorso in lingua e dalla metà degli anni Novanta le sue poesie prendono forma in alcune raccolte in vernacolo. Galaverna, sua prima silloge in lingua è stata pubblicata nel 1998. Pubblicato da Piazza Editore nel dialetto urbano di Treviso, nel 2000 è uscito Canpane par dò (ristampato nel 2006), seguito nel 2002 da “A me tera” e “A me zènte”. Del 2004 è “ Scondicùco”. Nel 2007 è uscita la plaquette “ Nonni”  e nel 2008 per le edizioni del Leone , ha pubblicato “Questo resto del giorno”, seconda silloge in lingua italiana.
Nel corso della sua vita operosa ha presentato e recensito libri di altri poeti. Sue poesie premiate e segnalate in importanti premi letterari nazionali, sono presenti in varie antologie e riviste letterarie.
In “Un canto per Treviso”, ha dato vita, insieme a vari poeti, a una Antologia di poesie dedicate alla città con proiezione di immagini del dottor Giuseppe Frigo collegate al testo poetico… ”Lungo Valli Minute“ e “La Montagna e il silenzio”, due lavori dedicati alla Pedemontana trevigiana con altri suoi testi poetici e foto di Franco Viviani.
È presente con due sue poesie anche in questo sito ⇒ clicca QUI

Elisa Zoppei

↓