Pubblicazione della collana di poesie – “Il filo rosso – PENSIERI – PAROLE- EMOZIONI – AMORE”…di Valeria Valbusa… segnalazione a cura di Elisa Zoppei – 104

…a cura di Elisa Zoppei

LAVAGNO (VR)

Ho potuto seguire da vicino, poesia dopo poesia, la realizzazione di questa speciale raccolta, così innovativa e originale anche dal punto di vista editoriale. L’idea di un cofanetto formato da quattro libretti di piccola misura, legati insieme da un filo rosso è nata  dalla collaborazione con la cara amica Emma De Biasi, esperta nel settore editoriale, con la quale concordò la pubblicazione di una collana di poesie intitolata “Il filo rosso”, in linea col filo rosso che si tagliava al traguardo delle gare sportive. Ne uscì un  grazioso pacchetto che tiene legati assieme da un filo rosso appunto, quattro libretti variamente titolati: PENSIERI – PAROLE-  EMOZIONI – AMORE: un nuovo traguardo importante per lei. Va ricordata la data del 5 maggio 2023, quando presso la stupenda antica villa Fraccaroli di Lavagno questa collana di poesie, intitolata “Il filo rosso”,  è stata festosamente accolta e premiata da un folto pubblico di amici e conoscenti.
Fra le varie personalità presenti, c’era anche il sindaco di Lavagno, Marco Padovani che insieme alla moglie Monica, nella prefazione ha scritto di aver scoperto con gioia l’arte poetica di Valeria, trovando le sue poesie dolci, delicate e struggenti. Inoltre ha rilevato che quel FILO ROSSO, lega in un unico percorso ciò che è stata la sua esistenza di ex atleta, ex commerciante di belle arti: ex che formano una coda di aquilone: più è lunga, più ampio è il volo dell’aquilone. Un fil rouge, dunque che innalza in cielo l’aquilone simbolo della sua libertà, della sua sensibilità, del suo essere ora, un simbolo di esperienze vissute che le permette di governare il forte vento e librarsi leggera  nell’aria.

Un’altra voce importante è quella della pittrice Rosa Bianca Cinquetti, nota nel mondo artistico fra le più grandi e originali interpreti dell’Iperrealismo americano, amica di lunga data di Valeria e sincera estimatrice delle sue poesie. A tale riguardo si rallegra che abbia saputo superare ogni difficoltà nella corsa a ostacoli della vita, per lanciarsi con grinta e determinazione nel campo dell’arte poetica, approdando al luminoso traguardo di pubblicare le sue poesie, autentiche e meravigliose espressioni del suo bisogno di amare ed essere amata. Ella si è messa in gioco con tutta se stessa condividendo con il resto del mondo emozioni, pensieri, riflessioni, sogni e visioni che toccano il cuore affinando la sensibilità. Rimarca che nell’opera poetica di Valeria Valbusa, risalta il contrasto fra gioie e dolori. Inoltre il vento, il mare e le onde, la luna, i fiori e i prati, le cime, sono gli elementi della natura che con la loro armonia fanno da cornice alle emozioni e aiutano a districare i grovigli dei pensieri più cupi.

Nella mia postazione  ho scritto che le poesie di Valeria sono intonate al suo canto interiore, alla bellezza del ritmo tonale di cui è fatta ogni parola quando ne incontra un’altra e un’altra ancora e insieme danno armonia al pensiero. Valeria porta intatta nel cuore la sua giovinezza continuata nel tempo, intrecciata  alle odissee del quotidiano vivere. La esprime con inesaustivo umano slancio poetico, ora facendo vibrare le voci profonde del proprio sentire, ora guardando il mondo che la circonda, rivivendolo con pennellate di realtà e di sogni, ora abbracciando con apertura alare tutto ciò che di bello e di brutto la vita, giorno dopo  giorno, può offrire. E lo fa cantandoselo dentro, accompagnata da un leggero anelito d’attesa sospeso nell’anima, quasi un desiderio inespresso, un sottofondo musicale, una nota di malinconico incanto.

Valeria Valbusa

Nota  biografica  raccolta dalla viva voce della poetessa.

Una vita in corsa.
Mi sarei chiamata Natalina se mio fratello, quattro anni più di me, non si fosse opposto.
Così il 23 dicembre 1953, nacque Valeria Valbusa.
Sono nata a Verona, ma ho abitato ad Avesa fino all’età di 10 anni circa, lì, ho iniziato a correre libera. Una volta trasferiti a Verona e dopo qualche anno, consigliata dalla professoressa di educazione fisica, iniziai a frequentare la palestra e i campi di atletica leggera.
A 14 anni, nel 1967 ho conseguito un primato italiano e nel 1968 mi hanno conferito il Premio Panathlon. Mi chiamavano “spiansiso” cioè lampo perché correvo veloce nella specialità della corsa ad ostacoli. Tutto però si è fermato per un incidente di percorso che mi fa ancora male e preferisco non raccontare. Conseguii il diploma di operatrice contabile e mi impiegai in una azienda fino all’apertura di una mia attività commerciale. Nel 1974 ho sposato Walter e mio figlio Milo è nato nel 1976, Ora sono nonna di Chiara e Francesco.
Negli anni ’80 aprii un negozio di articoli per “Belle Arti” che mi ha dato la possibilità di conoscere innumerevoli artisti veronesi e non solo. Ho amato quel lavoro e tutt’ora conservo l’amicizia con alcuni di essi.
Dal 1983 abito a Vago di Lavagno e presto attività di volontariato nella parrocchia come catechista continuando a mettere insieme giochi e attività creative, scolastiche, per dare ai ragazzi l’opportunità di raccogliersi in un luogo protetto durante le vacanze.
Nel 2001 con degli amici è stato dato vita ad un gruppo missionario parrocchiale, con lo scopo di creare cultura nei paesi poveri, in vari continenti, dalla Terra Santa al Madagascar al Centro Africa, collaborando con le suore Orsoline.
Conoscevo di vista Elisa Zoppei, ma, la contattai personalmente solo nel 2021 per sottoporle una mia poesia scritta in occasione, dell’ennesimo femminicidio. Mi suggerì di renderla pubblica insieme ad altri versi scritti negli ultimi anni. Non abituata a far conoscere i miei pensieri più intimi mi sentivo bloccata. Però era difficile resisterle. A seguito delle sue insistenze partecipai ad un concorso pubblico e la mia poesia “L’amore” venne  selezionata. Così una spinta dietro l’altra, mi sentii incoraggiata e mi convinsi ad arrivare a una vera e propria pubblicazione delle tante poesie chiuse nel cassetto da troppo tempo. Ora sono felice di condividerle con chi le vorrà incontrare.

Elisa Zoppei

↓