Pubblicazione del volume “Annuario Storico Zenoniano”… di Giancarlo Volpato… segnalazione a cura di Elisa Zoppei… – 39

…a cura di Elisa Zoppei

L’Annuario  Storico Zenoniano

All’interno delle Celebrazioni Zenoniane 2017, mercoledì 17 maggio u.s., alle h. 20.45, nella Sala Zanotto, adiacente alla Basilica di San Zeno, si è tenuta la presentazione dell’Annuario Storico Zenoniano, a cura del professor Giancarlo Volpato, dedicato all’antica chiesa di San Zeno in Oratorio, più comunemente conosciuta come San Zenetto.

Copertina del volume

L’Abate di San Zeno Maggiore, Mons. Giovanni Ballarini nella sua presentazione esprime la propria gioia per aver visto tutta la Comunità pastorale impegnata a riprendere la pubblicazione dell’Annuario, interrotta dal 2013. In particolare si dichiara felice perché per la prima volta nella storia degli annuari zenoniani, l’interesse di una ventina di esperti con la supervisione del prof. Giancarlo Volpato, è confluito in una ricognizione logistica architettonica storico artistica sociale religiosa della chiesa di San Zeno in Oratorio, raccogliendo i risultati e pubblicando, il ventiquattresimo fascicolo, nuovo nel formato e nella grafica.
Parimenti, il prof. Giancarlo Volpato, che, con esemplare perizia ha curato l’opera, in apertura del volume dichiara che l’intento del Comitato delle Celebrazioni Zenoniane, considerando quanto era già stato eccellentemente pubblicato da Pierpaolo Brugnoli e dai precedenti studiosi, è stato quello di offrire la possibilità di conoscere meglio, attraverso nuove ricerche, la figura di San Zeno, sia riguardo alla sua storia che alla dimensione religiosa del suo operato apostolico. Da ciò la scelta di pubblicare un numero monografico sulla chiesa di San Zeno in Oratorio, primo luogo in Verona che ha accolto nel lontano IV° secolo d.C. l’ottavo Vescovo della Dioecesis Veronensis, dove spirò nel 371 d.C.

Il prof. Volpato mette in luce che la scelta è stata influenzata anche dalla ricorrenza del 900° anniversario del terribile terremoto che nel 1117 rase al suolo quasi tutta Verona danneggiando pure la chiesa di San Zeno in Oratorio, la cui sopravvivenza fu assai spesso messa a dura prova negli anni dalle furiose e tremende esondazioni dell’Adige (almeno 69) che ne hanno compromesso duramente le strutture architettoniche. Un fiume pericolosissimo prima di essere imbavagliato (in seguito alla piena del 1882) fra possenti argini che ne fermassero la potenza distruttiva.
L’attenzione dell’equipe degli studiosi ha mirato a dare un volto e una storia ad una chiesa che fu la prima vera Zenonis Chathedra, dalla quale “l’uomo di Chiesa seppe espandere la sua voce, dare il suo insegnamento, aiutare – e non solo moralmente e spiritualmente – un mondo di persone per le quali la vita non era sempre facile” (Pref. G. Volpato)
Nel descrivere la piena del 1493, (S. Zeno in Oratorio e la piena dell’Adige del 1493 pp.57-72) una delle più terribili, Volpato dà risalto al rapporto speciale che intercorreva fra il Vescovo protettore della Diocesi e il fiume, rapporto che giustifica quell’immagine tanto popolare, testimoniata anche in una delle formelle sul portale della basilica, di lui seduto su un grande sasso (collocato con venerazione in un angolo della chiesetta) intento a pescare in riva all’Adige: “Tra il Santo Pescatore e l’Adige – scrive il nostro – vi fu, quasi un rapporto “amoroso” e discreto. Zeno predilesse il fiume che l’aveva accolto e ne aveva fatto un suo grande amico”. Si racconta che mentre pescava intratteneva sia gente povera che  personaggi di rango. Ma la sua prerogativa più importante è senza dubbio quella che lo vuole pescatore soprattutto di anime per la sua azione evangelizzatrice, e funzione pastorale che condussero Verona al battesimo.

Ara funeraria con il masso che secondo l’antica tradizione ricorda San Zeno ivi seduto intento a pescare (Foto Franco Lucillini)

Da tutti gli altri contributi si evince l’importanza che la chiesa di San Zeno in Oratorio ebbe nel corso degli anni: la tradizione comune le attribuisce origini molto antiche risalenti al VII° secolo e ci tramanda che nel medioevo e fino al 1806 fu Parrocchia, quando in seguito a una legge napoleonica fu soppressa. Dopo un periodo di chiusura fu trasformata in Rettoria e vi si avvicendarono numerosi Rettori che ne onorarono la giusta importanza. Recentemente ha fruito di un intervento di restauro mirato all’apparato decorativo, sia architettonico che pittorico presente sul perimetro esterno, con particolare attenzione al portale d’ingresso alla relativa lunetta e alle statue di San Zeno e di San Pietro Martire: un’operazione che le ha restituito l’antica dignitosa prestanza.
Oggi la chiesa di San Zenetto, da luogo d’arte di storia e di preghiera è diventata Casa d’Amore, poiché tra le sue mura dal 1981 l’Associazione Piccola Fraternità per merito del fondatore, attuale Rettore mons. Giorgio Scarsini, accoglie negli spazi della Rettoria persone, che per vari problemi e difficoltà vengono emarginate o non adeguatamente considerate dalla società, e qui trovano attenzione sostegno e affetto.
Un lavoro di grande qualità in questo Annuario XXIV/2017, egregiamente intrecciato fra le varie parti accompagnato, a guisa di commento iconico, da uno straordinario corredo fotografico curato da Franco Lucillini. L’opera ricompone una immagine energeticamente completa di un luogo consacrato storicamente importante e affettivamente caro ai cittadini non solo di San Zeno e di Verona, ma anche a tutti noi. Un grazie corale al curatore prof. Giancarlo Volpato, che siamo certi, ha “perseguito” tutti, ma con affetto e con quella fermezza necessaria perché le cose proseguissero nel modo giusto. Pertanto grazie a tutti i coautori per l’eccellenza del loro lavoro.

Note biografiche

Giancarlo Volpato vive a Lavagno (VR) dove è nato nel 1944. Dopo una intensa e innovatrice attività come Direttore responsabile della Biblioteca Universitaria Frinzi, sempre presso l’Ateneo veronese, ha assunto la docenza di Bibliografia, Biblioteconomia e Storia della stampa e dell’editoria. L’apertura alare dei suoi interessi l’ha visto occuparsi di tradizioni popolari e di arte “minore”, pubblicando libri e saggi. Fra tanti vale menzionare gli straordinari volumi (11) della Bibliografia veronese. Per alcuni amici poeti fra i quali il compianto Edgardo Pisani, ha curato la pubblicazione di un libro di poesie intitolato “Fra amici parlando di poesia” (Verona Eurostampa, 2015), esordendo egli stesso come poeta di incisiva liricità. Per questo Sito cura la rubrica dedicata ai Profili veronesi, presentando un mese dopo l’altro i più illustri personaggi nati a Verona che hanno reso nel tempo più grande Verona, la sua Provincia e il mondo intero, in svariati campi della scienza, dell’arte, della storia e della cultura in generale. Di recente, dopo anni di intenso lavoro e certosine ricerche, ha pubblicato un importantissimo e grandemente apprezzato  lavoro, comprensivo di quasi 800 pagine, sulla vita di Mons. Antonio Maria Roveggio, missionario comboniano. Potete trovare la presentazione di questo volume nelle “Segnalazioni” di questo stesso Sito.

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