Pubblicazione del libro “Luoghi” di Aldo Ridolfi… postfazione a cura di Elisa Zoppei… – 34

…a cura di Elisa Zoppei

Novità

Il prof. Aldo Ridolfi, boscaiolo per vocazione, ciclista sportivo per amore, esperto culturale della Lessinia, curatore della rubrica Cultura e Territorio del nostro Sito www.ilcondominionews.it, ha dato alle stampe il suo ultimo libro intitolato “Luoghi” (Edizioni Liberamente, 2016) con una postfazione di Elisa Zoppei.

È una raccolta di racconti scritti fra il 2008 e il 2014, ognuno dei quali è stato insignito di ambiti premi letterari all’interno di autorevoli concorsi nazionali, e anche pubblicati in varie antologie. Il titolo Luoghi rimanda a un altrove vicino e lontano, dove persone, incontri, momenti di vita assumono contorni narrativi travasati dall’esperienza e filtrati dall’immaginazione.
L’autore ha raggruppato i racconti in quattro sottotitoli “Custodire le cose”, “Anatomie”,   “Uomini e vette”, “Gli ospiti del labirinto”, così da offrire una chiave di lettura e mettere NOI  lettori sulla buona strada, accorpando sotto un fattore comune un certo numero di racconti e rendendoli congruentemente significativi.
All’interno delle prime due pagine troviamo nei Debiti dello scrittore il suo grazie verso le cose e le persone: volti, nomi, parole, sentimenti, gesti che hanno lasciato indelebili segni nella sua formazione umana, professionale e artistica. E poiché i racconti sono scritti in una impeccabile quanto elegantemente cesellata, ma schietta, lingua italiana, la dedica alla madre assume un significato tutto particolare:

A mia madre che ha sempre usato con tutti
e quindi anche con me
caparbiamente determinata
il suo dialetto;
si consideri però che il mio non è un tradimento.

In ognuno dei racconti, scopriamo i luoghi di un Paese Perduto ricostruito per noi, pregnante di volti, gesti, suoni, colori e degli odori autentici della vita, profumata di aglio, di vento e di mare, di marroni abbrustoliti, odorosa di lanterne a petrolio, di dolore e di fatica.
In essi si avverte la dignità delle solide radici montanare dell’autore, coniugata a una vigile attenzione all’espressione, pulita, misurata, accurata, sfiorata da un impeto poetico garbato e sicuro. Il 3 maggio ultimo scorso nella Sala Civica di Tregnago paese dell’autore, il libro è stato presentato dal prof. Giancarlo Volpato che ne ha colto il valore di custode della memoria sottolineando che: “L’opera di Aldo Ridolfi è un omaggio alla memoria: spesso forma ambigua, ma in questo caso straordinariamente correlata – e in senso tutto positivo – a quel grande fascino che il ricordo porta con sé. L’uso personale di ricordare è simile a sapere, e tale memoria è materializzata attraverso i racconti nella costruzione di immagini , di testi, di parole, di momenti che insieme contribuiscono a definire un “quadro sociale”. Per il lettore avveduto  è anche una memoria iconica, dove gli stimoli si dilatano e diventano visivi.
Bisogna dire, altresì, che la scrittura di Ridolfi fa parte di quel genere – ormai sempre più raro – in cui la lettura dev’essere attenta, oculata: bravissimo nell’uso delle parole, nella formazione dei concetti attraverso la dimestichezza del suo vocabolario (niente affatto convenzionale), l’autore attira non solo il curioso ma anche quella specie di lettore, sempre più raro, che ama per davvero il linguaggio colto, anche non facile”.
Nella stessa serata gli attori del gruppo “Teatri invisibili” si sono prodotti in una brillante lettura animata a più voci di alcuni racconti, vivacizzandone la trama narrativa e la scioltezza dello stile. Hanno posto qualche domanda all’autore fra cui come riesce a coniugare la passione per la bicicletta che è movimento, dominio di sé, sfida continua, con la scrittura che richiede concentrazione silenzio, solitudine.
Egli ha dato una risposta singolare mettendo in rilievo che “C’è un’evidente – forse inaspettata – analogia tra la bicicletta e la scrittura. È che la scrittura – come le ruote della bicicletta – scopre la sua bellezza quasi infantile nel dipanarsi sulla pagina bianca senza sussulti, senza fatica, così come accade alle ruote della bicicletta quando scorrono su strade lisce, tra paesaggi piacevoli, alla scoperta del mondo. Naturalmente le analogie non finiscono qui, ce ne sono altre, chiamano in causa curve e salite, rime ed endecasillabi, viaggi e generi letterari. Insomma, scrivere e pedalare sono strettamente imparentati.”

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La facciata della copertina è stata studiata per mettere il rilievo il profilo dell’Autore sullo sfondo di un foglio chiaro scritto a mano dallo stesso con la penna. Si deve alla genialità compositiva della figlia Giorgia Ridolfi questo piccolo capolavoro di espressione grafica, che coglie nell’essenza il procedimento della scrittura di un testo: la mente che lo pensa, lo inventa, lo congettura, lo genera, e lo stende sulla carta per dare un volto personalizzato ai pensieri. Poi lo trasferisce su caratteri stampati con la tastiera del PC, gli dà un ordine, un indice, una impaginazione, un titolo. Poi lo affida all’editore che lo passa alle stampe corredandolo di copertina che fa da contenitore ma anche da vetrina per “mostrarlo” a noi  lettori. I caratteri del titolo L u o g h i risaltano neri su una fascia di tenero verde.

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La quarta di copertina porta un periodo della postfazione, che volentieri, chi scrive, ha accettato di stendere, e le note biografiche.

 “…Infine intrattenendomi con i tuoi “Ospiti nel labirino” colgo un  altro tratto distintivo della tua scrittura, che si fa più serrata e cruciale, indossando vesti allegoriche, ammantando reconditi significati. Con questi racconti ti porti fuori dai tuoi contorni vitali e parli d’altro. Del viaggio dello spirito al limitare del distacco dal corpo, percorso con la  lucidissima coscienza dell’uomo, che più si avvicina alla meta finale, più trionfa nella sua totale umanità; dei cammini impervi della santità per giganti della storia del Sacro come i santi Guglielmo (La valle del Gellone o le desert), valente uomo d’armi, scudiero di Carlo Magno, vocato alla vita monastica contemplativa, fortemente attratto dalla solitudine del deserto, e  Mauro…”

Aldo Ridolfi

Aldo Ridolfi è nato a Tregnago (VR) nel 1949  dove vive. Si occupa di storia ed etnografia locali pubblicando i risultati delle sue ricerche su riviste specializzate. Con LUOGHI è alla sua quarta pubblicazione letteraria.

Elisa Zoppei

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