Pubblicazione del libro – “Il rio Dugal”… di Giuseppe Corrà… segnalazione a cura di Elisa Zoppei… – 83

…a cura di Elisa Zoppei

LAVAGNO (VR)

Con l’entusiasmo che merita, si segnala all’attenzione dei lettori l’interessante saggio curato dallo studioso e collaboratore dell’Arena, prof. Giuseppe Corrà “Il rio Dugal”, uscito recentemente alle stampe per conto dell’Associazione I RUINI.

La foto riporta l’immagine di una cartolina degli anni sessanta del Mulino della Piazza di Mezzane di Sotto con l’oleificio.
In quarta di copertina vediamo la fonte del rio Dugal nella mappa Liorsi del 1602. Sotto: chiesa di San Giuliano alla Lepia, dove il rio è quasi giunto alla conclusione del suo corso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il libro, raccoglie alcuni articoli di Corrà e un saggio di Alessandra Monzardo, riferito al cap. III°  della sua tesi di laurea “I mulini da grano nel veronese e nella realtà mezzanese, dove tratta la storia del rio Dugal nella Valle di Mezzane, nota come una delle più amene località delle colline veronesi, anche per le sue attività ricondotte ai mulini.

Nella sua prefazione Elena Veneri, Presidente dell’Associazione culturale I RUINI, scrive che l’opera risponde a una importante azione di conoscenza e di promozione delle caratteristiche storiche e naturali della valle di Mezzane, mirata alla promozione a tutto tondo delle relative attività legate al mondo agricolo e turistico. Per Germano Burro, scrittore originario di Mezzane, appassionato di storia locale, ”Galeotto fu il libro e chi l’ha scritto”, avocando al suo libro“ Il Duello”, uscito nel 2018, (aspra contesa di diritti canonici fra due chiese mezzanesi), l’idea e l’arrivo in porto del “Rio Dugal”, nato, prima dall’incontro con Alessandra Monzardo, e poi realizzato in collaborazione con Giuseppe Corrà. Sostiene che si tratta di un prezioso contributo alla conoscenza della storia e del fascino della Valle di Mezzane, e conclude apprezzando il lavoro umano, di leopardiana consapevolezza, profuso nei secoli per contenere, arginare, domare e disciplinare le forze della natura a vantaggio dei bisogni della Comunità. Dal canto suo Giuseppe Corrà, confermando l’opportuno suggerimento dell’amico Germano Burro, pone l’accento sulla preoccupante presenza dell’acqua del torrente Prognella con le sue piene rovinose, rispetto al rio Dugal, fonte perenne di acqua limpida, impiegata a profitto e beneficio dell’intera vallata. Nel suo Contributo Corrà informa che il nome DUGAL, etimologicamente deriva dal latino ducere e indica l’alveo appositamente creato dall’uomo entro cui scorrono le acque del rio.

Complimentandoci con Giuseppe Corrà e Alessandra Monzardo, si reputa interessante riportare un pezzo dell’articolo apparso sull’Arena di Verona, nel quale, in verità, viene raccolto e spiegato in poche righe il senso ampiamente preciso di questo libro, magistralmente scritto a quattro mani, ponendo particolarmente in rilievo la parte, di Alessandra Monzardo:

“… Il rio infatti ha avuto un ruolo fondamentale per l’economia e l’industria della valle: dall’irrigazione dei campi all’alimentazione dei mulini. Fra i quali sopravvivono tutt’oggi l’antico mulino Sartori e, in paese, quello di Redoro per la molatura delle olive. Ma non solo: dal 1600 alimenta il laghetto, con la «peschiera» e i giochi d’acqua, di Villa Verità – Fraccaroli, nel comune di Lavagno, e nella parte finale arriva a lambire l’antico monastero in località Lepia per poi confluire nel torrente Illasi. Una storia inedita, quella del Dugal, che si è dipanata anche attraverso dispute terriere, gabelle, eredità contese e polemiche specchio delle diverse epoche, fino ai giorni nostri”. (Riccardo Verzè L’Arena di Verona / www.larena.it/territori/est/il-dugal-il-rio-che-racconta-la-storia-di-una-vallata-1.8913554)

Giuseppe Corrà

Note biografiche
Giuseppe Corrà è nato a Illasi (Verona) nel 1950. Insegnante, giornalista e appassionato di storia, ha al suo attivo una serie nutrita di pubblicazioni riguardanti svariati argomenti centrati su realtà storico sociali e ambientali, dell’Est Veronese e oltre. Ha scritto insieme a Renzo Zerbato opere importanti sulla storia del Lavagnese: “All’ombra del Forte” (2012), “Memorie sotto la polvere. San Briccio e dintorni prima del Forte” (2013), “Ieri l’altro” (2014), “L’ultima farfalla” (2014), “Il Paese dalle chiavi di pietra” (2015) “Il risveglio del gigante di pietra” (2016). Da qualche anno, collabora occasionalmente con ilcondominionews, producendo articoli originali e interessanti.

Elisa Zoppei

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