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Mi chiamo Christopher, ed ho importanti progetti per chi ha bisogno di noi…

19 Dicembre 2015 / 15 Febbraio 2030

…a cura di Graziano M. Cobelli

Volontariato

Cari Amici,
Patrizia, la mamma di questo giovanotto, dal bel sorriso smagliante e generoso, è nata a Tregnago (VR) e quindi mia paesana, da ragazzini a volte si giocava assieme, poi si è sposata ed ora, da anni, abita a Venezia a causa del lavoro del marito, docente all’Università Ca’ Foscari, ma ogni tanto ci ritroviamo nel Paese dei nostri ricordi.
Il giovanotto in questione si chiama Christopher e quando incontro la mamma, mi tiene sempre aggiornato sull’evoluzione dei suoi importanti progetti…
…progetti, che ho pensato possano interessare a molti dei nostri tanti Amici affezionati de “ilcondominionews” e quindi, immediatamente qui sotto troverete due righe della sua Biografia, dalla quale si evince, il perché dei progetti, e per coloro che volessero in qualche modo condividerli, ci sono anche i suoi contatti di Cellulare ed E-Mail.
Con questa pubblicazione, so di fare qualcosa di buono anch’io e ringrazio sin d’ora tutti coloro che, come regalo di Natale a Chris, troveranno 5 minuti per leggere dopo la Biografia, la sua bellissima esperienza nel mondo che ha bisogno di persone così.

Saluti, Graziano.

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Christopher P. Dowling (Lerco)

Mi chiamo Christopher, sono cresciuto a Venezia, ho studiato cooperazione internazionale a Padova e Antropologia a Londra, lavorando nel frattempo come volontario in diverse organizzazioni in Italia ed all’estero, nel campo del commercio equo e di forme alternative di educazione per persone socialmente svantaggiate. Da oltre un anno vivo in Turchia dove insegno inglese e collaboro con organizzazioni che aiutano rifugiati. Negli ultimi due anni ho viaggiato molto  tra i Balcani, il Caucaso ed il Medio Oriente, appassionandomi dei luoghi, delle persone e vedendo in prima persona le conseguenze della crisi della guerra civile in Siria.

Email: chris.p.dowling@gmail.com
Telefono italiano: +393485172702

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Passerò il Natale e il Capodanno a Chios come volontario con l’Eastern Shore Rescue Team, un gruppo di volontari greci e internazionali che accolgono le barche di rifugiati che arrivano dalla Turchia. Ogni giorno decine di barche attraversano il braccio di mare che separa la costa Turca dalle isole Greche, anche d’inverno. Tra Novembre e Dicembre sono arrivate a Chios in media 1000 persone al giorno, e con picchi di arrivi anche più elevati, nei fine settimana e nei giorni in cui il tempo ha favorito le traversate. I recenti sforzi diplomatici dell’Unione Europea nel chiedere alla Turchia di controllare le proprie coste e limitare il numero di partenze non ha portato le conseguenze attese, spingendo piuttosto i rifugiati a tentare le traversate di notte e di prima mattina in condizioni molto più pericolose, e nelle mani di trafficanti senza scrupoli che riempiono i gommoni ben oltre la capacità portante, e vendono le traversate a prezzi altissimi (circa €1000 a persona, quando la stessa tratta in ferry ad alta velocità costa circa €20 andata e ritorno), dotando i passeggeri di giubbotti salvagente imbottiti di paglia o altro materiale totalmente inadatto. Il tratto di mare tra Çeşme in Turchia e Chios è breve ma pericoloso, soprattutto se affrontato con gommoni e motori inadatti al mare aperto. Ogni settimana vi sono molte vittime, soprattutto bambini, che provocano sgomento internazionale ma a cui si rischia di abituarsi sempre di più nell’indifferenza generale. Infine, i rifugiati che arrivano a Chios e sulle altre isole non hanno nulla se non i vestiti addosso e i documenti, dal momento che sono costretti a lasciare tutto in Turchia e portare con sé solo lo stretto necessario. Arrivano fradici, impauriti, e in questo periodo sono molti i casi di ipotermia.
L’Eastern Shore Rescue Team (Squadra di soccorso della costa orientale) è formata da volontari e organizzazioni locali e internazionali coordinati dal servizio locale di soccorso (FEOX – Chios Life Rescue Team). Ho deciso di collaborare con loro ed aiutarli con una raccolta fondi destinata all’acquisto di vestiti e altri oggetti di prima necessità da consegnare ai rifugiati che arrivano sulle coste di Chios. L’Eastern Shore Rescue Team è il primo gruppo ad accogliere i rifugiati all’arrivo sull’isola e ad assicurare loro assistenza medica e nuovi vestiti caldi da indossare.
Un altro motivo per collaborare con l’Eastern Shore Rescue Team sta nel fatto che si tratta di un coordinamento diretto dagli abitanti dell’isola. I Greci delle isole dell’Egeo sono i primi europei a dover gestire una situazione critica pochissimo appoggio istituzionale, soprattutto per quanto riguarda il primo soccorso e la distribuzione di vestiti e di cibo ai rifugiati. Nonostante siano già stati colpiti da una difficile crisi economica che ancora non sembra terminare, gli abitanti delle isole dell’Egeo hanno saputo rispondere ed organizzarsi in maniera ammirevole per aiutare i rifugiati, uno sforzo che va riconosciuto e supportato in qualsiasi maniera possibile.
A Chios, oltre a fare volontariato prestando assistenza sulle spiagge e in città, farò anche spese di vestiti (soprattutto giacche, calzini e coperte) con soldi che ho raccolto da amici e parenti, da distribuire ai rifugiati una volta giunti sulle spiagge. In questo modo sarà possibile anche aiutare l’economia locale che continua ad essere in forte difficoltà. Il mio progetto di volontariato proseguirà anche a Febbraio quando ritornerò una seconda volta sull’isola in modo da poter utilizzare nel modo più efficace i fondi che ho raccolto dopo aver constatato e coordinato con i volontari già presenti sull’isola.

Christopher

Dettagli

Inizio:
19 Dicembre 2015
Fine:
15 Febbraio 2030

Organizzatore

Christopher P. Dowling
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