Edizione Speciale* Carnevale 2016 * / conosciamo le maschere


…a cura di Anna Maria Matilde Filippozzi

 

 

 

 

 

 

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Su bambini facciamo festa,
è tornato il Carnevale!
Musica, balli, tanta allegria,
siamo felici in compagnia.
Pulcinella, Arlecchino,
Colombina e Brighella
cantano felici:
la vita è bella.
Le vetrine sono addobbate
con le maschere colorate,
stelle filanti,
coriandoli al vento,
ogni bimbo
è felice e contento,
e col cuore vuole cantare:
viva, viva il Carnevale.
 
Maschere della tradizione veneta

Veneto

Venezia, con il suo storico carnevale, noto a livello internazionale, ha maschere celebri, provenienti dalla Commedia dell’ arte: Pantalone, sua figlia Rosaura e la furba servetta Colombina ; Arlecchino e Brighella, pur provenienti da Bergamo, hanno anche cittadinanza veneziana, perché secondo la tradizione lavoravano come servi nel capoluogo veneto. La bauta è l’antica maschera facciale che garantisce l’anonimato ai partecipanti al carnevale di Venezia. Tipiche del Carnevale di Verona sono invece Fracanapa, Mastro Sogar e Papà del gnoco. Nelle Alpi venete sono diffuse maschere tipiche dei carnevali alpini: la Zinghenésta (che indica anche la festa stessa).

 

 

Arlecchino
La maschera di Arlecchino è di tradizione italiana, proviene dalla Lombardia. E’ tra le maschere più famose. Nato a Bergamo, è molto conosciuto per il suo vestito di “cento” colori. Il suo vestito è così colorato perché, essendo povero, i suoi amici, in occasione del Carnevale, gli regalano dei pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi, in modo che possa averne uno anche lui. Pare anche che la madre, poverissima, gli abbia cucito il vivace costume con stoffe di vari colori. Secondo un’altra versione, sembra che Arlecchino sia stato al servizio di un avarissimo speziale che lo vestiva con le toppe dei propri abiti sdruciti. Durante il periodo della Commedia dell’Arte, nella quale le Maschere Italiane raggiunsero un grande successo ed ebbero anche un pubblico europeo, gli attori che impersonavano Arlecchino, la trasformarono, conservando la maschera nera e il berretto bianco, sostituendo l’antico abito rappezzato con un elegante costume, nel quale le toppe dei tempi poveri sono vagamente ricordate da losanghe a colori alterni, ma ben disposte. Ha una maschera nera e una spatola di legno. E’ stravagante e scapestrato, ma pieno di astuzia e di coraggio. Soffre di una brutta malattia: la pigrizia. Le sue doti caratteristiche sono l’agilità, la vivacità e la battuta pronta. Il suo principale antagonista è Brighella, che come dice il nome, è attaccabrighe e imbroglione, ossequioso con i potenti e insolente con i deboli.
Il vestito di Arlecchino
Per fare un vestito ad arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
‘Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta.
Brighella
Brighella da Bergamo dal carattere scaltro e astuto, è il cuoco, il cameriere, il capo servitù, antagonista di Arlecchino e primo Zanni della Commedia dell’Arte. Attaccabrighe, imbroglione, chiacchierone; insolente con i sottoposti e insopportabilmente ossequioso con i padroni.L’abito che Brighella si vanta di indossare è la “livrea”, simbolo dell’appartenenza al padrone: calzoni larghi e giacca bianchi, listati di verde, un mantello bianco, anch’esso con due strisce verdi, un berretto a sbuffo e la mezza maschera sul viso.E’ con questa uniforme che esercita il suo potere sui semplici servitori.
Son Brighella, attaccabrighe.
Ho la casacca con le righe,
righe verdi ed alamari,
sempre le tasche senza denari.
Mangio molto, non spendo mai:niente soldi e niente guai.
 
Colombina
E’ una maschera del Veneto, nata a Venezia. L’unica maschera femminile ad imporsi in mezzo a tanti personaggi maschili è Colombina, briosa e furba servetta. E’ vivace, allegra e sapiente, civetta e furba, graziosa, bugiarda, maliziosa e pungente, spensierata, chiacchierina e parla veneziano. E’ molto affezionata alla sua signora, altrettanto giovane e graziosa, Rosaura, e pur di renderla felice è disposta a combinare imbrogli su imbrogli. Con i padroni vecchi e brontoloni va poco d’accordo e schiaffeggia senza misericordia chi osa importunarla mancandole di rispetto. Indossa una cuffia e un vestito a fiori bianchi e blu che spiccano sulla gonna blu ee sulle calze rosse. Sulla fibbia delle scarpe c’è un fiocchetto azzurro. Prende in giro le persone che le stanno vicino ed è portata a farsi beffe di loro.

Colombina la messaggera

Colombina la messaggera cerca, cerca la Primavera
la più bella che ci sia me la voglio portare via.

Ecco qui che l’ha trovata, tutta bella incipriata
con le scarpe di cioccolata, Colombina vuol ballar.

E’ la sera di Carnevale, Colombina vuol ballare
e si fece accompagnare da un vecchio Barbablù
che saresti proprio tu.

Pantalone
Maschera veneziana, vive nel Veneto, con alcuni aspetti che la legano alla maschera di libertino credulone, beffeggiato e sempre scontento, dell’antico teatro classico.
Assomiglia alla maschera bolognese del dottor Ballanzone e ad alcuni personaggi di Molière come  Arpagone e Sganarello.Pantalone è sempre d’età avanzata, impersona infatti un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone, talora scapolo con tutto il ridicolo di chi, ormai maturo, vuol piacere ancora. Crede solo nel denaro e nel commercio: autoritario e bizzarro è però facilmente raggirato dalla moglie e dalle figlie quando è sposato.
Arricchito, burbanzoso e sputasentenze, avaro e diffidente, per far sfoggio della sua autorevolezza si intromette, non invitato, in dispute e alterchi e, puntualmente, finisce col ricevere botte da entrambi i contendenti. Veste sempre molto semplicemente: ai piedi porta le pantofole; ha un camicione e una calzamaglia rossi con un colletto bianco e sopra indossa un mantello nero. Porta una maschera in faccia e una cinta alla vita. In testa ha una cuffia aderente che sembra un tutt’uno con la maschera. Nel tempo il costume di Pantalone è cambiato, ma ha sempre conservato la caratteristica zimarra nera. Pantalone ha un carattere particolare: è nervoso e “rompiscatole” perché è il vecchio brontolone e testardo. Lui spende poco, è attaccato al suo denaro. Qualche volta la gente lo lascia perdere perché si lamenta sempre.

Col vestito rosso e nero

e l’aspetto suo severo

Pantalone ricco e avaro

ama solo il suo denaro.

 
 
Rosaura
Rosaura vive e abita a Venezia con il genitore Pantalone, ricco mercante, in un bel palazzo sul Canal Grande. La cameriera è Colombina che si presta sempre ad aiutare Rosaura anche a spedire lettere indirizzate a Florindo l’innamorato.
C’è Rosaura birichina
che uno scherzo ti combina
con le lunghe striscioline,
con coriandoli e palline!
Passan mille mascherine,
Pantaloni e Colombine!
Carnevale oilì, oilà,
sei tornato, eccoti qua!

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