Volo Fabio – “È tutta vita”

…a cura di Elisa Zoppei

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Carissimi una voce letteraria lanciata a suon di tamburi dalla pubblicità editoriale della Mondadori e seguita da un numero inimmaginabile di lettori giovani e non, di tutto il mondo: quella di Fabio Volo. Spenderò qualche parola per tracciarne il profilo biografico anche se lo conoscono tutti, un uomo da vetrina, di casa in televisione che quindi capita spesso anche nelle nostre: c’è dappertutto, sempre sorridente e ammiccante, con la battuta pronta che non sembra da copione. Ultimamente fa parte anche dell’entourage di Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che fa, e ha ripreso a condurre Le Jene su Italia 1. Mi sono letta il suo ultimo libro È tutta vita e desidero condividere con voi osservazioni e riflessioni.
Grazie, Vs. Elisa

Fabio Volo - Le Iene

 

Fabio Volo

 

All’anagrafe è Fabio Bonetti, nato il 23 giugno nel 1972 a Calcinate un attivo paesotto del bergamasco di quasi 6000 abitanti, dove abita ancora la madre Fiorangela (Fiore) Bonetti alla quale è molto legato. Suo padre faceva il panettiere e lui, non essendo portato allo studio, dopo la terza media preferì andare ad aiutarlo piuttosto che frequentare la scuola superiore. Versatile e pieno di ingegno (e di sogni) si avventurò nella carriera musicale come batterista, sfondando fra il 1994 e il 1995 come cantante di singoli eurodance incisi per Media Records, uno dei quali intitolato Volo da cui deriva il nome d’arte.
Nel 1996 ha avuto una botta di fortuna quando il produttore discografico e talent-scout Claudio Cecchetto lo ha scelto come personaggio di punta di Radio Capitol e gli si aprì la strada per presentare il programma Le Jene andate in onda su Italia1 nel settembre del 1997, insieme a Simona Ventura e Andrea Pellizzari. Negli stessi anni lo abbiamo spesso a Verona, dove aveva anche prestato il servizio militare e vi si era in un certo senso accasato, abitando per qualche tempo al Villaggio dall’Oca in Via Agrigento. Dal 1998 al 2002, per il programma Match Music che andava in onda su Telenuovo, ha condotto in diretta, insieme ad Andrea Pellizzari, una serie di show esilaranti a partire da “Svegliati” a “Soci”. Era davvero carino sempre con un po’ di barba, e tanti più capelli ricci sulla fronte.
Da allora non l’ha fermato più nessuno. Accanto ai programmi radiofonici e televisivi da lui condotti, Il Volo del mattino su Radio Deejay, e il programma Ca’ Volo, nel 2000 esordisce come scrittore pubblicando con Mondadori il suo primo libro Esco a fare due passi. Un successo strepitoso e inaspettato. Decisamente da ragazzo di talento e rampante quale crediamo debba essere stato, ha saputo imboccare la strada giusta, e bisogna riconoscere che senza diplomi o lauree si è in breve tempo affermato come uno dei più giovani protagonisti della vita letterariotelevisiva italiana: uno che fra mille ce l’ha fatta, diremmo con la canzone di Morandi. Ha fatto centro insomma come attore, scrittore, conduttore radiofonico, sceneggiatore, conduttore televisivo di trasmissioni “spinte” (Le Jene), condite di umorismo irriverente ma anche accattivante. Come doppiatore ha  prestato la sua voce a Po, il panda del film d’animazione Kung Fu Panda e anche nel seguito Kung Fu Panda 2.
Nel 2002 debutta al cinema con il film Casomai, seguito da La febbre, Bianco e nero e conduce su Italia1 Smetto quando voglio e Lo spaccanoci

Tra le notizie biografiche risulta che, dopo una spericolata vita da single, durante il soggiorno newyorkese del 2011, ha incontrato una bella ragazza islandese istruttrice di pilates, e modella, Johanna Hauksdottir. Si sono innamorati e scelti come compagni di vita. Il loro rapporto si è seriamente consolidato nel tempo, allietato dall’arrivo di due figli Sebastian e Gabriel, questo’ultimo, fatto nascere in casa, che per Fabio rappresenta un’esperienza di toccante commozione e infinita tenerezza. Sono una bella famigliola dove lui fa la sua parte di collaboratore domestico spartendosi tutti i compiti con la compagna, in piena serenità e tranquillità: una svolta radicale nella vita del nostro brillante mattatore. «Con Johanna – confessa – è stato tutto un imparare e mi sono scoperto serio. Prima, ero spaventato, dall’idea di un legame per la vita, ora so che la mia stagione da single l’ho fatta, adesso c’è la mia donna, che amo e non poteva essere un’altra e siamo una famiglia». Questa volta ha scelto la felicità dell’intimità domestica, piuttosto che il battimani del pubblico.
Piace questo nuovo volto di Fabio Volo che ha messo da parte la sua fama di scapolo incallito o di eterno single ultraquarantenne, per costruirsi un nuovo scenario di vita. Noi lo applaudiamo volentieri, e qui ci interessa la sua inarrestabile fama di scrittore mondadoriano, che comunque fra un libro e l’altro continua la sua carriera cinematografica e televisiva. Un posto nel mondo esce nel 2006, Il giorno in più, nel 2007, Le prime luci del mattino, nel 2011, Il tempo che vorrei nel  2009, La strada verso casa arriva nel 2014 e nel 2015 È tutta vita, oggetto della nostra attenzione.

 Fabio Volo Libro GRANDE

È tutta vita 

Come tutti gli altri libri anche questo ha una forte connotazione autobiografica, scritto con la consueta venatura di sincerità, mirata a districare con un atteggiamento responsabile e intelligente, l’ingarbugliata matassa delle problematiche presenti all’interno di ogni rapporto di coppia. Mi è sembrato fra gli altri quello più maturo e riflessivo. In poche parole parla, non narra o scrive, o racconta, ma proprio parla, parla quindi del reale rapporto d’amore che unisce un uomo e una donna dal loro primo incontro fino all’approdo di convivenza, all’arrivo del primo figlio, alla crisi di inappetenza sessuale, al ritrovamento della passione. Il tutto in uno stile sobrio senza fronzoli, frammistato alla abitudinaria sboccacciata parlata gergale del nostro tempo. Però senza scadimenti di classe, cifra che contraddistingue l’autore nelle sue numerose manifestazioni dove, bisogna convenire, i suoi vaffa… seguiti da quel sorrisetto che spunta fra la barba, attutiscono il disagio, suscitando ilarità. Così è anche in questo libro, che pare un lungo monologo attraverso il quale un po’ alla volta ti affezioni al protagonista e ne condividi i patemi, i dubbi, le certezze.
È come se da un confessionale senza grata un uomo innamorato rispondesse all’ impeto urgente di gridare ai quattro venti l’amore per la donna del suo destino quella, l’unica, che senza volerlo lo cambierà profondamente e alla fine felicemente.
Più che dilungarmi in tanti commenti, che lascerei alla vostra libera personale interpretazione, vorrei riportare qualcuna delle chicche significative che via via leggendo mi sono segnata. Ve le passo come tappe che segnano un rapporto di coppia come ce ne sono tanti, ma quando ci riguarda è il nostro, unico e diverso da tutti.
L’innamoramento: «Non era la persona perfetta. Era un’appartenenza… Qualcosa di lei era già dentro di me, prima ancora di incontrarla… Sofia era così sexi che mi camminava in testa a piedi nudi tutto il giorno… Il segreto di una relazione non è continuare ad amarsi, ma far andar d’accordo le due persone che si diventa stando insieme… Con Sofia mi sentivo me stesso, più autentico più vicino a quello che sentivo di essere nel profondo».
La convivenza: Lunghe colazioni la domenica mattina con il giornale fresco, le croissant e le uova alla Benedict: «Abbiamo imparato insieme a fare le uova alla Benedict, e ne siamo diventati dipendenti, all’inizio perché ci piacevano, poi perché era una cosa nostra. Gli innamorati mettono i timbri sul mondo… Tutto era una continua conferma che ci trovavamo nel posto giusto. Non erano tanto le cose che facevamo a essere nuove, ma l’emozione che si provava nel farle insieme… come cenare sparecchiare e caricare la lavastoviglie, mettersi sul divano, guardare un film, lavarsi i denti insieme in bagno, andare a letto, restare abbracciati, fare l’amore… Era questa la vera ricchezza!»
L’arrivo di un figlio: Quando l’amore diventa maturo al punto giusto la coppia sente il bisogno di concretizzarlo con un figlio: «…ho capito che non mi bastava più stare con lei nel presente, volevo progettare un futuro… Quando mi immaginavo con dei figli tutto mi faceva sentire coinvolto in un modo completamente nuovo… nulla mi interessava di più di tenerla tra le mie braccia e proteggerla dal mondo».
Siamo solo alla prima metà del libro.

Quando si romperà l’incantesimo, che è già lì dietro l’angolo, per un motivo che scoprirete, come faranno i nostri eroi a superare i momenti di impatto con una realtà che non si aspettavano? A ritrovare il loro equilibrio e la volontà di riprendere un dialogo interrotto?
A rimettere in moto il piacere l’uno dell’altro?
Troverete le risposte nelle esperienze fotografate fedelmente in questo libro/vita di Fabio Volo.  Buona lettura.

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