RISPOSTE AI LETTORI 24 (espressioni dialettali)

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     Risposta ai lettori 24 (espressioni dialettali)

L’amico Bepi chiede che cosa siano le tampeline: questa parola l’ha sentita nella frase tol su le to tampeline e va fora dai pié! Che pressappoco significa: «raccogli le tue carabattole e va’ fuori dai piedi!». Ma fuori che nella frase citata, la parola non ricorre più in nessuna occasione, al giorno d’oggi.

A questa voce vanno collegati altri termini, che ci permettono di trarre qualche conclusione plausibile sulla sua origine. Un diffuso soprannome di Villafranca e dintorni è Tampelón, riferito al verbo tampelàr «arrabattarsi, armeggiare a vuoto», certo nel senso di «persona che cammina con passi lenti e pesanti» (che in tempi recenti ha assunto ironicamente il significato antifrastico di «correre veloci»: te avaressi dovudo vedar come el tampelaa co’ la so 500! «avresti dovuto vedere come filava con la sua 500!»). Tampelàr significa anche «andarsene»: per scacciare i mendicanti importuni che si affacciano ai negozi si sente spesso dire eh ti, tampèla! «ehi tu, vattene!».

Il dialetto bresciano ha tampelíne nel senso di «trampoli»: anche qui ricorre l’idea del “camminare a stento, lentamente”. Nel bolognese troviamo tamperla sostantivo maschile «lento, che la tira per il lungo; tonto, stupidotto» (cfr. REW 8626). Il linguista Marcello Bondardo pensa a un’antica radice espressiva *temp- «andare qua e là», e può essere; forse, però, questa fu influenzata dal tedesco tardo-medievale, poiché nel tedesco moderno troviamo trampeln «camminare pesantemente», Trampel «persona grossa e goffa», trampen «vagabondare».

Giovanni Rapelli

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