Sguazzardo Luca – “La lunga vendetta”

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…a cura di Elisa Zoppei

 


Chi è Luca Sguazzardo

Luca SguazzardoLuca Sguazzardo ha già compiuto 50 anni, ma ha l’aria di un ragazzone sempre in festa: trasmette energia e ottimismo da tutti i pori. Vive a Verona dove è impiegato al quotidiano L’Arena. Giornalista pubblicista, oltre alla lettura e alla scrittura è da sempre appassionato di musica rock che segue attraverso tutti i concerti in giro per il mondo, collezionando dischi in vinile, cd, nastri registrati dei più grandi artisti rock degli ultimi trent’anni: attualmente può contare circa 5000 mila titoli.

Si dedica inoltre alla fotografia come a un’arte. Negli ultimi trent’anni ha seguito i più importanti concerti rock come fotografo a Verona e in Italia e nel 2008 ha pubblicato un volume fotografico

intitolandolo “Verona in…cantata”, molto apprezzato da critici e intenditori. La sua è definita una fotografia “d’istinto”: nessun ritocco, nessuna manipolazione, nessun trucco digitale. Lo scatto sicuro fissa quello che il suo occhio coglie in quell’istante e lo immortala in immagini a volte nitide a volte distorte, mosse e fantasmatiche, dove ognuno può vedere il rock che ha vissuto, attraversare in controluce la musica della sua vita.

Ama lo sport e tifa strepitosamente per la Hellas Verona. Ha studiato come autodidatta l’inglese e lo parla correttamente, ma – confessa- con l’accento un po’ americanizzato. È sposato con una dolce e bella ragazza che condivide le sue passioni, me sta attenta a non lasciarsi troppo travolgere dai sui esuberanti slanci.

“La lunga vendetta”(QuiEdit, 2010), è il suo primo romanzo, un avventuroso trhiller dalle tinte forti, ambientato a Verona, scritto tutto d’un fiato, ricco di colpi di scena, trasbordante sorprese ad ogni pagina.

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La lunga vendetta“La lunga vendetta” di Luca Sguazzardo:

Ai piani alti della agenzia di spionaggio CIA (Central Intelligence Agency) a Langley in Virginia, gli uffici si affacciano sul fiume Potomac. Anche le finestre della questura di Verona guardano sull’Adige. Un filo sottile eppure resistente come la trama del tempo, lega l’edificio che custodisce i misteri e le operazioni più segrete del pianeta al decrepito palazzetto, dove i funzionari trascinano nella routine le loro pratiche di periferia: incidenti, omicidi, qualche strano traffico. Le cose cambiano in un giorno qualsiasi quando due missili polverizzano la quiete della campagna veneta e riducono a un ammasso contorto l’auto di due potenti imprenditori. Senza piste da seguire, l’indagine si arena nonostante la presenza di un testimone oculare, Enrico Gaspari archivista del quotidiano veronese, che presto si trova suo malgrado al centro dell’azione, in una spy-story che nasconde altri segreti e verità inconfessabili, fino alla sorprendente rivelazione finale.

I fatti si succedono vorticosamente coinvolgendo personaggi ai vertici dell’intelligence americana come Tom Holland, alle prese con schegge impazzite dell’ex Unione Sovietica. In mezzo al marasma deve districarsi il tranquillo e bonario commissario di polizia Fausto Titta, vecchio amico di Enrico, che all’occorrenza si fa energico e dinamico. Non mancano, a rendere gli eventi anche più interessanti, un’affascinante spia venuta dall’Est e un gruppo di spietati professionisti che organizzano piccole guerre in conto terzi. Sullo sfondo l’elegante e gelido sottobosco del business internazionale, che si muove tra crimine e affari leciti.

 

Osservazioni: All’interno di questa trama complessa, giocata fra le insidie della guerra fredda, in un incrociarsi di politica internazionale, terrorismo, spionaggio, procedure d’inchiesta e scoperte di realtà sempre cangianti, Luca Sguazzardo si muove con magistrale disinvoltura, tirando i fili di eventi e destini. A tenere banco tra le pagine è Verona, all’apparenza placida e noncurante città di provincia, in realtà affascinante custode di storie difficili ed inimmaginabili di cui offre scorci inquietanti: non dunque semplice sfondo alla narrazione, ma protagonista insieme ai suoi luoghi suggestivi alle sue luci alle sue ombre .

Quando un amico comune mi ha messo in mano questo thriller poliziesco sono stata immediatamente catturata dall’immagine di copertina: una splendida veduta notturna di Verona che si specchia nell’Adige. L’ho letto e devo dire che l’occhio del fotografo non si smentisce: fotografa con le parole luoghi e fatti che si incastrano gli uni dentro gli altri in sequenze sempre nuove, mentre in macchina o a piedi attraversiamo la città o, maciniamo strade e tangenziali periferiche. Intanto accanto a Enrico Gaspari,ragazzo “ammalato” del mito americano, appassionato dei libri di spionaggio e di musica rock, (tale quale l’autore), possiamo ascoltare con le orecchie della mente canzoni come Riviera paradiso di Stevie Ray Vaughan, o “Racing in the street” di Bruce Sprigsteen e tante altre. Tra citazioni di musica rock, azioni di guerriglia militare e intrighi finanziari, “La lunga vendetta” piacerà al lettore curioso, avido di imprevedibili mosse, mai sazio di nuovi risvolti, che lo porteranno a scoprire un volto sconosciuto della bella città attraversata dall’Adige.

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