Etimologia 10 (espressioni dialettali)

…a cura di Giovanni Rapelli

Etimologie

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Etimologia 10 (espressioni dialettali)

   Le erbéte rave, l’asià… Sono termini ormai in via di sparizione, ma fino a un paio di decenni fa erano popolarissimi. Le erbéte rave sono propriamente le «barbabietole rosse», che — con espressione inesatta — vengono definite nell’italiano oggi in voga a Verona rape rosse.

   Può essere di qualche interesse vedere da dove provenga il nome di questo succulento ortaggio. A cavallo del Novecento, il dizionario veronese-italiano dei Patuzzi – Bolognini registra erba rava come «barbabietola» (barbabietola in genere); anche nel Vicentino è documentata l’espressione erbe rave, un plurale, per definire le barbabietole rosse. Ma noi avevamo quello strano diminutivo… perché? Io sospetto che anche qui ci sia stato un influsso francese, risalente al tempo della Repubblica Cisalpina. In Francia, infatti, la barbabietola è detta betterave, ed era facile mescolare questo termine col plurale erbe rave, creando un ibrido erbéte rave…

   L’asià era il comunissimo pesce detto in italiano spinarolo, uno squaletto frequente nell’Adriatico come in tutto il Mediterraneo. Ma da noi non veniva mai venduto intero: era sempre tagliato a pezzi e senza la pelle, e questo ne spiega il nome. A Verona giungeva da Chioggia, e nel dialetto chioggiotto asiàr significa «preparare»: i Chioggiotti lo definivano el pésse asià = il pesce preparato, ossia ripulito della pelle e tagliato (di solito a metà). Nel dialetto veronese della Bassa, per contro, «preparare» si diceva inasiàr.

Giovanni Rapelli

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