Da Persico Elena

… a cura di Giancarlo Volpato

Poesia

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Elena Da Persico

Religiosa, sociologa, scrittrice, nacque a Verona il 17 luglio 1869 da famiglia nobile, ormai decaduta. Ottenuto il diploma di maestra elementare, si abilitò anche all’insegnamento del francese presso l’Accademia scientifico-letteraria di Milano. Iniziò presto l’attività letteraria collaborando con riviste, traduzioni dalla lingua maggiormente conosciuta, ma anche dall’inglese e dal tedesco. Pubblicò il suo primo romanzo Nobili poveri, poveri nobili! (1900) che sarà ristampato nel 1922 con alcune aggiunte. Nel 1901 cominciò a scrivere su «Azione muliebre: periodico mensile delle donne cattoliche», nato a Milano l’anno precedente e del quale diventerà la direttrice a partire dal 1904 sino alla morte: fu, questa rivista, un vero e proprio fulcro del dibattito femminile, della realtà sociale nella quale la donna viveva, legato ai problemi del lavoro, della famiglia, della vita quotidiana, per la crescita culturale, politica e affinché le figlie, le mogli, le madri prendessero coscienza del loro ruolo all’interno della società: tutto, in una visione cattolica senza revanscismo, ma non trascurando affatto di rivendicare l’importanza e l’insostituibilità del mondo femminile per la crescita sociale. Memorabile, a questo proposito, il colloquio, in dialetto veneto (e dalla stessa Da Persico riportato nel proprio Diario) con papa Sarto (San Pio X, d’origine trevigiana) nel quale ricordava al Pontefice le ragioni favorevoli al voto femminile che, invece, il suo interlocutore bocciò perentoriamente (e solo con il decreto n. 23 del Governo Bonomi del 1° febbraio 1945, Elena Da Persico vide avverarsi il suo sogno).
Questo suo impegno sul piano sociale l’aveva già fatta conoscere poiché alla Settimana sociale di Brescia del settembre 1908 aveva presentato una relazione, dal titolo La questione femminile in Italia e il dovere della donna cattolica nei tempi presenti, ripubblicata nel 1997: essa ebbe un’eco notevole e suscitò molti interrogativi.
Collaborò con la “Società internazionale per la protezione della giovane”, fondò patronati, unioni professionali, casse mutue sempre con l’occhio rivolto al pubblico femminile al quale consacrava articoli assai rilevanti all’interno della rivista che dirigeva, ma anche in molti altri fogli; ebbe sempre l’idea che l’azione sociale doveva prevenire quella “caritativa” poiché quest’ultima era curativa rispetto ai sacrosanti diritti spettanti alle donne. La sua produzione letteraria procedeva sempre e stringeva amicizie con personalità attente ai valori che andava perseguendo (Giuseppe Toniolo, ad esempio, Luigi Sturzo, Cristina Giustiniani Bandini). Partecipò alla stesura della nascente “Unione fra le donne cattoliche d’Italia”.
Nel 1911 prese forma – sempre più concretamente – l’idea di una propria comunità religiosa, ma diversa dagli ordini femminili normalmente conventuali; essa doveva essere (leggiamo dal suo Diario): come un istituto che dovesse “avere le apparenze esterne: le vesti, la casa, la famiglia, il modo di vita fin dove è possibile dei mondani per attirarli a Cristo”. Fieramente schierata contro la guerra, offrì la sua villa di Affi, allora poco lontano dal confino asburgico, come rifugio per soldati, profughi e per tutti coloro che amassero la pace; ne nacque un romanzo Da una villa presso i confini (ripubblicato a Milano nel 1993).
Finalmente dette corso alla sua idea delle “Filiae Reginae Apostolorum” (FRA) che, nel 1920, il cardinale Bartolomeo Bacilieri, vescovo di Verona, approvò solo come “devozione privata” ma che, nel 1931, dal vescovo di Trento, Celestino Endrici, fu riconosciuto come “pio sodalizio”: l’idea si propagò e l’opera divenne subito fonte di molte adesioni, specie di maestre elementari, educatrici e donne attente ai problemi sociali.
Cominciò a viaggiare di meno, si stabilì ad Affi ed Elena da Persico consacrò molta parte della sua esistenza a scrivere romanzi storici a sfondo cattolico (molto importanti alcuni come quello sulla vita del Toniolo, o le lettere ai padri spirituali, o nella ricostruzione storica delle biografie di sante) ad occuparsi come operatrice sociale, a ricordare alle donne – con molto buon senso, con pienezza di coscienza, con molta bontà ma senza dimenticanze – che non dovevano essere sottomesse agli uomini: erano le loro compagne, le mogli, le madri dei loro figli, ma con piena dignità ed erano, come i maschi, figlie di Dio e della Regina degli Apostoli come suonava il nome del sodalizio dalla medesima voluto. Rivendicò a se stessa – senza intermediari maschi – la direzione della sua comunità e nel febbraio 1947 con la costituzione della “Provida Mater Ecclesiae”, la chiesa riconosceva gli istituti secolari.
Due anni prima, nel 1945, Elena era stata eletta consigliere comunale ad Affi (oltre che membro del Comitato provinciale della Democrazia cristiana) e non mancò, nonostante fosse gravemente malata, al voto del 1948 per il quale aveva scritto un forte articolo su «Azione muliebre» dal titolo eloquente Tutte in piedi!
Nel 1946 – e fu l’ultima sua opera – dette alle stampe un nuovo romanzo storico, La figura sul monte, con riferimenti al fascismo, alla seconda guerra mondiale, alle posizioni della Chiesa ufficiale nei confronti dei conflitti.
Il primo gennaio 1948, lo stimmatino Carlo De Ferrari, vescovo di Trento, decretava favorevolmente l’Istituto, dopo la promulgazione, nel febbraio 1947, della costituzione “Provida Mater Ecclesiae” favorevole agli istituti secolari: tuttavia, l’approvazione definitiva avvenne l’8 dicembre 1954 con una trasformazione piuttosto consistente.
La contessa (titolo di cui non si fregiò mai) Elena Da Persico scomparve ad Affi, nella villa di proprietà, il 28 giugno 1948. Fece in tempo a vedere accolto il suo Istituto delle “Filiae Reginae Apostolorum”; esso venne poi ristrutturato, nel 1967, pure rimanendo secolare; oggi conta adepte in Italia, in Francia, in Inghilterra, in Brasile. La sua casa – per proprio volere – è diventata fondazione benefica e centro di attività sociali oltreché luogo di cultura. Attualmente Elena Da Persico è venerabile e il processo di beatificazione è in corso. Verona ed Affi le hanno dedicato una via.

Bibliografia: Maria Ricci Curbastro, Elena da Persico operaia di Cristo, Verona, Attività sociali, 1956; Dora Castenetto, Elena Da Persico (1869-1948): una intuizione spirituale, Milano, Ist. Propaganda Libraria, 1982; L’impegno sociale di Elena Da Persico: un contributo per la storia del movimento cattolico in Italia, Roma, A.V.E., 1993; Liviana Gazzetta, Elena Da Persico, Sommacampagna, Cierre, 2005; Liviana Gazzetta, Tra antifemminismo e antimodernismo: Elena Da Persico e la nascita dell’Unione fra le Donne Cattoliche d’Italia, in Donne in-fedeli. Temi, modelli, interpretazioni della religiosità femminile, a cura di A. M. Calapaj e S. Chemotti, Padova, Il poligrafo, 2005, pp. 217-328; Emilio Butturini, Da Persico Elena, in Dizionario biografico dei Veronesi (secolo XX), a cura di G. F. Viviani, Verona 2006, pp. 284-286; Liviana Gazzetta, “Militanti all’avanguardia dell’esercito del Signore”. L’azione cattolica femminile tra Ottocento e Novecento, in Donne a Verona. Una storia della città dal medioevo ad oggi, a cura di Paola Lanaro e Alison Smith, Sommacampagna, Cierre, 2012, pp. 283-296; Dario Cervato, Venerabile Elena Da Persico, in Id., Verona agiografica. Dizionario storico dei santi, beati, venerabili e servi di Dio veronesi, Verona, Bonato ed., 2018, pp. 128-129; Carmela Tascone-Dora Castenetto, Pensare e operare nella storia: la formazione della donna negli scritti di Elena Da Persico, Milano, Centro Ambrosiano, 2018.

Giancarlo Volpato

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