Dolci / Brasadele broè

…a cura di Anna Maria Matilde Filippozzi 

Dolci della tradizione Veronese

Brasadele broè

E’un termine che indica un tipico dolce Veronese del periodo Pasquale. 
Il termine “broà”, significa “broàr” cioè, “scottare in acqua bollente”.
Le brasadele non sono ne troppo dolci ne troppo salate e hanno la caratteristica di essere croccanti fuori e morbide dentro. Una vera squisitezza.
Se volete cimentarvi nella  preparazione di queste deliziose ciambelle, ecco la ricetta.
Ingredienti:
un chilo di farina,
dieci uova,
due etti di zucchero,
due etti di burro,
una vanillina,
un bicchiere di grappa,
la buccia grattuggiata di un limone,
un pizzico di sale.
Preparazione:
Disponete sulla spianatoia la farina a fontana, aggiungete le uova,lo zucchero, il burro ammorbidito, la vanillina,la grappa, la buccia del limone e il sale.
Impastate con le mani e lavorate a lungo, l’impasto deve risultare gonfio e lucido in superficie.
Dividete  in tante palline, in base a  quante brasadele volete ottenere, trasformate le palline in rotolini, unite  le due estremità in modo da formare una ciambella.
Le brasadele andranno scottate in acqua bollente, da questo, deriva il termine “broè”.
Quando il dolce immerso in acqua salirà in superficie, significa che ha raggiunto la giusta cottura , andrà quindi pescato e sistemato su di un canovaccio ad asciugare.
Lasciate riposare.
Il giorno seguente, con  un taglierino  incidete la brasadela lungo il bordo esterno per farleassumere la forma caratteristica.
Ponete le ciambelle  in forno finché non raggiungono un colore appena dorato.
 

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