Niffenegger Audrey – “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo “

…a cura di Elisa Zoppei

 

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Romanzo La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo  di Audrey Niffenegger, Oscar Mondadori 2005 tr. K.Bagnoli

Audrey Niffenegger Audrey Niffenegger,
scrittrice statunitense è nata il 13 giugno 1963 a South Haven, Michigan.
La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo è il romanzo del suo fortunato esordio. La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, ha venduto quasi cinque milioni di copie in tutto il mondo. È stato pubblicato in Italia nel 2005 da Arnoldo Mondadori Editore. È una donna dalla chioma rosso fiamma, viso affilato e occhi verdi, una voce modulata e gentile. Così l’ho vista tramite youtube, al Festival della Letteratura di Manchester del 2009, intrattenuta da Neil Gaiman, autore inglese di fama internazionale di libri illustrati per bambini un po’ dissacranti e umoristici (uno per tutti il capolavoro I lupi nei muri). Hanno parlato di arte visiva di produzione di stampe di dipinti di disegni. La Niffenegger è a sua volta un artista visivo eccezionalmente creativo che ha ottenuto un enorme successo in entrambi i mondi. Inoltre è autrice di racconti brevi e docente al Columbia College e al Interdisciplinary Book Arts MFA di Chicago, città in cui vive e dipinge.
Come secondo romanzo ha pubblicato Una inquietante simmetria, (Mondadori, 2009) che la conferma come narratrice di storie fuori dal comune, ma che rispecchiano situazioni e sentimenti reali.

La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo Il romanzo

Questo romanzo si è rivelato  una splendida sorpresa visto che per caso ho deciso di leggerlo grazie alla trasposizione cinematografica del 2009 “Un amore all’improvviso”, film che mi è accaduto di vedere e  apprezzare.
A una prima lettura la trama appare piuttosto semplice, quasi banale, ma via via che ci addentriamo nella storia ne siamo presi e coinvolti.
Henry De Tamble è un bibliotecario di Chicago che per una disfunzione genetica viaggia nel tempo. Durante uno dei suoi viaggi, quando ha già 36 anni, entra nel passato di sua moglie che precedentemente aveva conosciuto ancora bambina, quando a 6 anni, in mezzo a un prato, le apparve davanti nudo. Clare in quel frangente era sospettosa e spaventata ma credette a quest’uomo quando ebbe la prova più tangibile della realtà dei suoi viaggi nel tempo, quando cioè le scomparve davanti agli occhi.
Però quando i due si incontrano nello stesso asse temporale lei ha 20 anni e lui 28, lui non la riconosce non avendo ancora iniziato a viaggiare nel passato di lei. La loro storia è dolce, tenera e ricca di chiaroscuri e di risvolti che tengono desta la curiosità a proseguire. Molte volte non possono stare insieme, Henry sparisce spesso lasciando un mucchietto di vestiti a terra, perché nel viaggio nel tempo i vestiti non si portano, Clare passa le giornate sola o con le amiche più care, o con la figlia Alba sempre con un pensiero ad Henry, con l’ansia che non torni, che rimanga intrappolato nel tempo, ed Henry si trova così, nudo e stanco in luoghi sconosciuti o familiari e poi sparisce di nuovo per tornare da lei.
La narrazione viene fatta direttamente dai due protagonisti, Clare ed Henry, i giorni e le età vengono contrassegnati all’inizio di ogni nuovo episodio (lunedì, 25 Ottobre 1993, Henry ha 30 anni, Clare 22), in cui ci viene sempre indicato chi dei due sta narrando la storia.
La storia si dipana attraverso i dialoghi fra loro e i loro pensieri. Il libro in un certo senso funge da diario scritto a due mani, in diretto filo di congiunzione col lettore,  chiamato a condividere cose con quello dei due che sta scrivendo o pensando.

Le opinioni che ho raccolto su questo romanzo sono molto contradditorie. C’è chi lo considera unico e indimenticabile, con parole fatti e gesti che affondano nelle carni dell’anima; chi reputa questo viaggiare continuo nel tempo, abbastanza fastidioso e poco motivante; chi lo trova pervaso da una malinconia struggente, una storia strappalacrime ma che regala non poche ore di piacevole lettura.

Da parte mia ho avvertito dall’inizio alla fine un acuto senso di nostalgia per la mancata vicinanza della persona amata, un dolore, se posso dire, piacevolmente dolceamaro.

Va premiata comunque la grande storia d’amore oltre tempo che analizza veramente i problemi di una persona colpita da una malattia genetica, sbattuta qua e là in situazioni più meno difficili, che non ha una continuità di vita. Nello stesso tempo appare anche la condizione di tristezza e solitudine di chi resta in attesa del suo ritorno. Il tutto è come se appartenesse al mondo del reale e del quotidiano. I due avranno alti e bassi, non tutto sarà sempre rose e fiori e ci sarà sempre chi si dona di più prima e chi dopo come discussioni, inevitabili in ogni coppia. Talvolta qualcuno cercherà anche di dividerli, soprattutto all’inizio.

Aggiungo che a parer mio la scrittrice ha messo a nudo la sua anima e ha tessuto la trama di questo libro travolgente su sentimenti vivi in lei e paure che le appartengono, ha usato anche la fantasia dando colore a paesaggi, personalità e oggetti.

Ha reso belle le cose che forse non erano esteticamente belle ma che a lei piacevano e ha saputo dar loro luce e bellezza proprie.

La voglia di girare pagina deriva dalla dinamicità del libro, dalla speranza, dalla voglia di sapere, dall’amore che è il motore di tutto il romanzo, dalla voglia di vivere in un mondo nuovo, diverso, quello di Clare ed Henry.

Consiglio di non  tralasciare nessuna pagina per quanto insignificante possa sembrare l’episodio narrato perché tutto troverà compimento e fili cui riallacciarsi. Buona lettura.

Elisa

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