Negretto Isabella – “Il raccoglitore del tempo”

…a cura di Elisa Zoppei

Carissimi amici, vi suggerisco la lettura del romanzo “Il raccoglitore del tempo” che
vi porterà un po’ di aria fresca e pensieri positivi in questa nostra bella e calda estate.

Isabella Negretto con il suo libro dedicato al territorio, sullosfondo le colline di Roncà.Isabella Negretto

Isabella Negretto è nata nel 1980, vive a Terrossa nel Comune di Roncà (Vr).
Si ritiene una madre miracolata perché la sua bambina, nata prematura, ora ha 18 mesi, è la luce dei suoi occhi,  vispa e bellissima beniamina del cuore di tutti i
paesani.

Dopo aver conseguito il  diploma di Perito Agrario, a causa della precoce morte del
padre, ha preso, insieme alla mamma, alla sorella e al fratello, le redini dell’azienda agricola di famiglia mandando avanti il loro agriturismo ”Gasparin”, dove una sera l’ha incontrata il regista Mario Tessarin.
Colpito dalla sua personalità seria e riservata, l’uomo cercò di conoscerla meglio fino a scoprire che quella giovane donna che si aggi rava fra i tavoli si dilettava a scrivere storie di poco conto, secondo lei, e che ne aveva appena finito una.
La convinse, non senza fatica, a fargliela leggere. Subito dopo le prime pagine egli ebbe l’impressione di aver incredibilmente scoperto una scrittrice di tangibile talento, che riusciva senza alcuna sbavatura a far scorrere le parole, trasmettendo emozioni che solo i grandi “Artisti” sanno creare,  come si legge nella prefazione del medesimo.

Dalla pubblicazione del libro alla proposta di trasformare la storia narrata in un film, il passo fu breve e naturale. Il film è già in lavorazione e Isabella nel frattempo ha scritto un nuovo romanzo “Il ritratto della dea” ( Ed. Vertigo, 2013).

Sono andata a trovarla qualche mattina fa. Ci siamo incontrate nella piazzetta alberata di Terrossa e abbiamo parlato. Isabella è davvero una bella persona, amata dalla sua gente che gli è grata per aver esaltato la bontà e la bellezza ancora intatta delle sue colline e dei casolari sparsi  nelle radure, raccontando una storia legata alle piante alle erbe ai fiori, ai profumi e agli odori di una natura da proteggere per farla rimanere sana e inviolata.

Io ho visto molta sofferenza intorno a me, – mi ha detto Isabella –  ma sento che  la vita è meravigliosa e desidero trasmettere questo messaggio attraverso quello che scrivo.

Grazie Isabella

Questa storia parla di un incontro avvenuto per caso,  fra Primo, un vecchio solitario che conosce i segreti poteri delle erbe e dei fiori ed Elena una giovane che lavora in un bar, curiosa di conoscere gli antichi saperi ormai quasi perduti.
La trama, congegnata ad arte si dipana lungo i prati e i boschi Roncadesi,  giocata  nel susseguirsi dei giorni e nelle gioiose scoperte di Elena, sempre più attratta dal fascino e dalla profondità dei pensieri e delle parole del vecchio, che sanno di vita, di amore e di poesia.
La statura spirituale di Primo cresce ad ogni pagina, innestata nelle ricette che lui sa creare, dosando con semplicità e precisione  tutto ciò che la natura offre, trasformandolo con mirabile alchimia in liquori, sciroppi, elisir per ogni occasione, che deliziano il palato e aiutano a star bene.
Addentrandoci nell’ordito letterario, intessuto di eventi e colpi di scena,  ognuno intitolato a preziose e ormai rare ricette, scopriamo  che  segrete e misteriose
vie del destino portano Primo ed Elena a riconoscersi nonno e nipote, venendo in superficie tremendi drammi  del passato, sepolti da tempo e  intrecciati a vicende di amore, di dolore e di morte.
Un romanzo a tinte forti quindi, narrato sullo sfondo delle verdi colline della Val d’Alpone, invitanti e serene.
La lettura di questo libro mi ha regalato momenti di intensa autentica commozione per gli afflati poetici seminati fra le righe, dove la poesia della natura si imbeve della poesia del cuore.
Penso che un lettore sensibile alla bellezza del mondo e della vita possa tranquillamente superare qualche “sbavatura” grafica e ortogrammaticale, dovute a piccole inezie, forse a qualche momento di distrazione  e che comunque non invalidano la sostanza di questo magico  racconto.
Ne sono convinta.  La figura di Primo vi campeggia da gigante, sublimando i drammi del destino, salvando dall’oblio le grandi risorse sparse ovunque intorno a noi, trasformando i doni della natura  in elisir di vita, raccontando storie antiche e dimenticate.
Insomma… raccogliendo il tempo

                                                                                                            Elisa Zoppei

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