Bissoli Susanna – “Le parole che cambiano tutto”

…a cura di Elisa Zoppei

 Susanna Bissoli
Susanna Bissoli,
(1965)  vive a Verona, dove è tornata dopo i periodi trascorsi a Bologna e ad Atene. Ha pubblicato sulle riviste Linus, Fernandel, Tina e nelle antologie Malacarne (Aliberti, 2002), Posa ‘sto libro e baciami (Zandegù, 2006), Quote Rosa (Fernandel, 2006) e Italia Ama (Edizioni dell’Arco, 2007). Si occupa di scrittura drammaturgica e di mediazione culturale, insegna italiano per stranieri e conduce laboratori di narrazione nelle scuole. Ha al suo attivo anche il libroCaterina sulla soglia  (Terre di mezzo Editore, 2010) dove include sedici storie brevi con notevole successo di critica e di pubblico. È stato finalista al premio “Libro dell’anno” della trasmissione Fahrenheit di Radio 3 Rai.

           Le-parole-che-cambiano-tutto-il-nuovo-libro-di-susanna-bissoli-0     

  Le parole che cambiano tutto
 Terre di mezzo Editore , 2011

Ho incontrato la scrittrice, Susanna Bissoli, come autrice dell’ultimo romanzo “Le parole che cambiano tutto”  nella Sala consigliare di Sant’Ambrogio di Valpolicella, in occasione dei “Venerdì d’Autore” del 15 marzo u.s.,   organizzato dall’Associazione di promozione sociale Botta e Risposta in collaborazione con il Club Lettrici Accanite, dedicato alla presentazione del suo libro.  La serata è infatti  scivolata via fra le domande del presentatore (Riccardo Filippini) e le risposte della scrittrice, piacevolmente inframmezzate dalla lettura di alcune pagine condotta dalla brava  Margherita Sciarretta e l’esecuzione di brani musicali a cura del gruppo Ensamble Tre fiati, bene affiatato davvero.
Fin dalle prime battute ho creduto di  intuire in Susanna un anticonformismo di fondo: nessuna posa da intellettuale, semmai una leggera aria da scrittrice pudica, poco incline a mostrarsi avida di successi letterari, ma senz’altro tonificata da un serio e lungo tirocinio di pratica di scrittura diaristica, partita dai banchi di scuola e coltivata con costanza nel tempo. Una caratteristica comune a tanti scrittori di autentica vocazione.
Il suo modo di stare seduta come le veniva, di muovere le mani,  di sorridere o scuotere la testa, dava l’impressione che si sentisse a disagio stare lì davanti alla gente (la sala era piena) e che avrebbe preferito fare altro piuttosto che parlare del suo libro. Sembrava rispondere  un po’ così  alle domande impegnative del presentatore.
Invece ho creduto di capire che ci pensava su e diceva solo quello che contava. Niente di più. Più tardi leggendo il libro ho appurato che per lei conta far entrare nelle pagine  i ricordi, gli umori i silenzi,  i dialoghi serrati  del vivere quotidiano in un discorso colloquiale fluido senza i canonici a capo due punti e lineetta. Insomma con una spigliata sperimentazione grafica, desueta,  per far respirare  le parole dette e non dette, alla base della quale ci sono, come ha confidato candidamente,   innumerevoli esercizi di scrittura creativa e laboratori di narrazione che conduce qua e là in giro per il territorio, in particolare con donne di culture ed etnie diverse.
Si capiva al volo che aveva da sempre  curato  la passione di scrivere lavorandosi dentro, leggendo di tutto e di più,  cercando un suo stile personale di racconto con stilemi  espressivi  in equilibrio fra cose e  parole. Un po’ alla volta sono affiorate  negli anni le sue singolari pubblicazioni su riviste e case editrici anche on-line,  fino a maturare  forme narrative più complete portate all’onor della stampa  solo in tempi recenti: una raccolta di racconti  a sfondo autobiografico  “Caterina sulla soglia”,  e questo primo romanzo che a quanto pare segna l’esordio di una scrittrice di talento.
Sarà che mi piaceva l’atmosfera piena di sorprese nonostante quel fare colloquiale un po’ dismesso,  ho sinceramente  gustato un modo simpatico  di porgere un libro e proporne la lettura. Infatti l’ho comprato e letto ed ora desidero condividerlo con voi cari amici del Condominio.

Trama
Nel romanzo Susanna racconta la storia di Arianna una ragazza del veronese che per amore lascia casa e paese  per seguire in Grecia l’uomo che ama. Ma la storia fra i due nel giro di un anno finisce nel modo più banale: lui le dice che non l’ama più e lei torna nella sua famiglia dove sa che non può aspettarsi molto e dove è soprattutto vivo il ricordo della mamma morta da poco. Il padre chiuso nel suo dolore  è spesso intrattabile e lei,  che si accorge di essere incinta, non sa cosa fare.  Non trova il coraggio di dirlo  al padre con il quale divide la casa e le giornate tra alti e bassi,  incomprensioni e impercettibili  segni di affetto. Fin quando di lì a poco  una novità imprevista stravolge l’ordinarietà delle cose e ciascuno dei due deve rivoltarsi la pelle dell’anima per rimettersi in carreggiata. Quali sono le parole che cambiano tutto? Quelle imbavagliate dai silenzi, che bisognerebbe dire prima che diventi impossibile capirsi. Il racconto è tramato con amabile destrezza sul tessuto di una tela dall’apparenza fragile, quasi sul punto di rompersi, dove più delle parole contano i gesti, dove  il verbo “dire”, intercalato mille volte nei dialoghi,  tarda a dire le parole che cambiano tutto.

Un libro per tutte le stagioni per farsi compagnia; un libro giocato molto sull’implicito, senza la presunzione di spiegare tutto, che lascia spazio alla sensibilità e alla interpretazione del lettore; un libro che mette la voglia di sedersi con Susanna  per un caffè e dirle che abbiamo capito, che ci è piaciuta la sua storia e il modo in cui l’ha scritta. Ha corso un bel rischio, ma è riuscita a tenerla viva dalla prima all’ultima riga. Brava.

                        Elisa Zoppei  

↓