Zenatello Giovanni

… a cura di Giancarlo VolpatoPoesia

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Giovanni Zenatello

Cantante lirico e impresario teatrale, Giovanni Zenatello nacque a Verona il 22 febbraio 1876. Era il terzo di otto figli di un fornaio e, all’età di 17 anni, iniziò a studiare canto a Verona con Zannoni e Moretti che gestivano una scuola per coristi e cantanti. I suoi maestri gli impostarono la voce come baritono e, a vent’anni, grazie al baritono veronese Gottardo Aldighieri, si trasferì a Milano per affinare la voce.
Esordì nel 1898 a Belluno nei Pagliacci di Leoncavallo (Silvio) e in Cavalleria rusticana di Mascagni (Alfio). Sostenne gli stessi ruoli, l’anno successivo, a Napoli e, proprio nel 1899, sostituì, nell’opera di Leoncavallo, il ruolo principale del tenore. Il successo ottenuto lo indusse a mutare di registro. Continuò gli studi per un certo periodo allontanandosi dai teatri e poi riprese l’attività come tenore sia in Italia sia all’estero. Debuttò alla Scala di Milano nel 1902 in opere di repertorio per affrontare, poi, Siberia di Umberto Giordano e Madama Butterfly di Puccini. Ripeté le medesime opere a Brescia l’anno successivo e, in sala, era presente Arturo Toscanini che lo volle con sé per tre stagioni alla Scala.
Entrato, nel frattempo, nel circuito dei teatri statunitensi, si cimentò sui palcoscenici più prestigiosi: tra 1912 e 1913 fu quasi sempre presente a Chicago, poi a Boston. Gli anni tra 1909 e 1916 segnarono i periodi d’oro per Zenatello la cui voce, ormai, era una garanzia di successo e di bellezza. In America ottenne i maggiori successi della sua pure prestigiosa carriera. Lì, nel 1913, sposò Maria Gay (che era alle seconde nozze), un mezzosoprano spagnolo di straordinaria bravura. La cantante era nata a Barcellona nel 1879.
Fu, quello, l’anno del più grande fulgore per Zenatello. Durante i suoi trionfi nei teatri americani, egli aveva maturato l’idea di lanciare l’Arena di Verona nell’agone delle opere liriche. Aveva pensato che l’anfiteatro della sua città natale bene si prestasse all’esecuzione sia dal punto di vista scenografico (addirittura sconosciuto in qualsiasi altro posto del mondo) sia da quello musicale. Così, assieme all’amico Ferruccio Cusinati, direttore di coro, al direttore d’orchestra Tullio Serafin e all’architetto Ettore Fagiuoli per le scene organizzò la prima recita di Aida in Arena. Zenatello aveva fatto il suo esordio veronese al Teatro Filarmonico, nel 1907, proprio con quell’opera verdiana. In questa, per organizzare la quale se ne assunse la gestione, interpretò il ruolo di Radames e la moglie Maria Gay quello di Amneris. Il tenore fu l’impresario delle stagioni areniane del 1914 e, poi, consecutivamente, dal 1927 al 1929.
Bene ha fatto, quindi, la città di Verona a ricordare con enfasi il primo centenario nel 2013 riproponendo la medesima opera con la scenografia pressoché identica e con la cura di un grande regista come Gianfranco De Bosio.
Dal clamoroso successo della rappresentazione prese vita la stagione areniana che ripeté – sempre sotto la conduzione di Zenatello – la medesima opera l’anno successivo ed in seguito per quelle del triennio 1927-1929. Inoltre, assunse la direzione artistica del festival areniano nel periodo 1921-22.
Il tenore veronese continuò a calcare le scene dei maggiori teatri lirici, ma preferì, su tutti, quelli statunitensi; ottenne applausi anche in Canada, in Argentina e in alcune nazioni europee; andò pure in molti altri paesi, ma l’ultimo addio ai palcoscenici lo diede a Filadelfia nel 1928.
Quindi, decise di stabilirsi a New York dove, assieme alla moglie – pure ritiratasi dalle scene – aprì una scuola di canto che ben presto s’affermò come una di quelle di maggiore prestigio. Da questa uscirono voci di spicco che andarono ad allietare le orecchie degli appassionati in tutto il mondo. Tra le molte si segnalano il tenore Nino Martini (1902-1976), forse il più celebre cantante d’origine veronese che divenne famoso anche per le sue partecipazioni a film di grande successo e il soprano Lily Pons (Alice Joséphine Pons) nata a Draguignan, in Francia, nel 1898 e morta a Dallas nel 1976: Zenatello, che era, allora, un vero e proprio impresario teatrale, la fece esordire nel 1931 nel ruolo di Met nella Lucia di Lammermoor di Donizetti accanto a Beniamino Gigli. Dotata di una voce estremamente raffinata, la Pons passò di successo in successo.
Alla fine della seconda guerra mondiale, Giovanni Zenatello ritornò a Verona dove tenne la Soprintendenza dell’Ente lirico negli anni 1947-48 e in quella veste portò, da New York alla città scaligera, l’ancora sconosciuta Maria Callas, che debuttò all’Arena nella Gioconda nel 1947.
Proprio in quell’anno scomparve la moglie Maria Gay.
Zenatello ritornò a New York, ma vi morì poco dopo, l’11febbraio 1949.
Al suo nome nacque un Circolo musicale veronese e, per alcuni anni, dopo la sua scomparsa, si tenne un premio per la lirica. Verona e Roma gli hanno dedicato una via.

Bibliografia: Le cronache sulle imprese canore, sui successi e sulle rappresentazioni hanno occupato molte pagine sui giornali, ma non è facile il reperimento di esse. Si possono leggere: Alberto Gajoni-Berti, Dizionario dei musicisti e cantanti veronesi (1400-1966), Verona, Accademia Filarmonica, 1966, pp. 73-75; Nina Zenatello Consolaro, Giovanni Zenatello tenore: ideatore degli spettacoli lirici dell’Arena di Verona (1913), Verona, [s.n], 1976; Arena di Verona: 1913-1985. Stagioni liriche nei programmi e nelle immagini: le opere, i balletti, i concerti, Verona, Arena di Verona Ente Autonomo Spettacoli Lirici, 1986; Zenatello, Giovanni, in universale Dizionario enciclopedico della musica e dei musicisti, dir. da Aldo Basso, v. 8, Torino, Utet, 1988, p. 603; Paolo Padoan, Voci venete nel mondo. I cantanti lirici veneti nella storia dell’opera e del canto, Taglio di Po (Ro), Arti grafiche Diemme, 2001, pp. 111-114; Marco Materassi, Zenatello Giovanni, in Dizionario biografico dei Veronesi (secolo XX), a cura di G. F. Viviani, Verona 2006, pp. 898-899; Gianfranco De Bosio, Aida: storia e immagini dell’Aida più nota al mondo: 1913-2013, Milano, Il Saggiatore, 2013; Giovanni Villani, Il potere dell’opera: 1913-2013: cent’anni di lirica all’Arena di Verona, Verona, Scripta, 2013.

Giancarlo Volpato

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