RISPOSTE AI LETTORI 11 (espressioni dialettali)

…a cura di Giovanni Rapelli

Etimologie

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Risposta ai lettori 11 (espressioni dialettali)

   Ma sito saùgo??? Avremo sentito tutti qualche volta questo modo di apostrofare una persona… Riccardo me ne chiede il significato.

   Dunque: partiamo dal fatto che col termine saùgo indichiamo in dialetto la pianta del sambuco. La bella pianta dai fusti spesso molto diritti e dai fiori piccoli e bianchi, con bacche nere immangiabili; quando eravamo ragazzi, usavamo i fusti per crearne rudimentali giavellotti, sui quali spesso inserivamo una punta metallica (di solito una marèla, o stecca di ombrello) per poter vedere con precisione dove cadesse il giavellotto… Le nostre gare si svolgevano nei terreni incolti delle periferie, dove si potevano lanciare i giavellotti in santa pace.

   Mentre la parola italiana sambuco deriva dal latino sambucus, il termine veronese saùgo deriva da una sua variante sabucus, nella quale scomparve la -m- come in vari altri casi dove questo suono precedeva una consonante.

   E veniamo alla pittoresca espressione dialettale. Èssar un saùgo voleva dire — e vuol dire ancor oggi — «essere insulso, essere una persona priva di ogni emozione»; in effetti, come ci ricorda il poeta latino Lucilio, il sambuco era visto dai romani come una pianta “senza linfa”, quindi senza succo.

   A Verona, quando si incontra uno che non ha nessun tipo di reazione emotiva davanti ai vari fatti della vita gli si obietta appunto ma sito saùgo? «ma sei sambuco?». Ossia, sei proprio senza succo!

Giovanni Rapelli

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