RISPOSTE AI LETTORI 03 (onomastica)

…a cura di Giovanni Rapelli

Etimologie

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RISPOSTE AI LETTORI 3 (Onomastica)  

   Un Amico del “condominio” mi chiede l’origine etimologica del cognome Béschi. Esso non può venire scisso dagli altri cognomi veneti Bésco, Beschín e Beschíni; va notato prima di tutto che questo gruppo di cognomi si formò inizialmente nelle Prealpi Vicentine, e che alla sua base è un casato Besco o Besquo ben documentato a Recoaro nel corso del Cinquecento.

   Premesso questo, occorrerà pensare ai coloni tedescofoni presenti nel Vicentino in quel periodo. Nella zona di Recoaro, il linguaggio tedesco si frammischiava al dialetto vicentino già dal XIII° o XIV° secolo. Però, le contrade tutto attorno al centro di Recoaro conservarono la parlata tedesca fino al Settecento inoltrato; nel dialetto recoarese, ancora oggi possiamo trovare tracce di questa lingua non veneta. Per esempio, slòssele «catenaccio», nace «slitta per trasportare tronchi», fúterle «sporgenza del camino sotto la cappa», le làite «terreni in declivio soleggiati», lòtara «scala a pioli», ecc. 

   Ora, la parola veneta véscovo (ovviamente corrispondente all’ital. vescovo) venne ripresa tale e quale dai Cimbri che ormai si stavano venetizzando, e di conseguenza andavano perdendo l’originario linguaggio. Véscovo venne pronunciato da questi coloni come béscobo (si noti che anche in tutta la Lessinia ci fu questa alterazione), contratto da alcuni in bésquo, e da altri in bésco. 

   Accadde che qualche colono discendente dai tedescofoni di Recoaro trovò probabilmente lavoro per l’intercessione del vescovo di Vicenza; ne derivò che logicamente venne soprannominato “quello del vescovo”, nel dialetto vicentino della gente di origine tedesca Quelo del Bésco. È da questo soprannome che si ebbe poi il cognome Bésco, con gli ulteriori derivati su citati.

Giovanni Rapelli

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