“UN RICORDO DI ROBERTO MASSALONGO NEL CENTENARIO DELLA SCOMPARSA”… A cura di Giancarlo Volpato… Segnalazione di Elisa Zoppei… 67

…a cura di Elisa Zoppei

Busto di Roberto Massalongo posto all’ingresso dell’Ospedale Civile di Borgo Trento, scolpito in marmo di Carrara, da Carlo Spazzi – 1922

VERONA

                                                                              “UN RICORDO DI ROBERTO
                                                                              MASSALONGO NEL CENTENARIO
                                                                              DELLA SCOMPARSA”
                                                                              A cura di Giancarlo Volpato
                                                                              Atti del Convegno, Verona, 12 dicembre 2019
                                                                              Stampa Tipografica La Grafica Editrice
                                                                              Vago di Lavagno (Verona)

 

 

 

Qui vengono raccolti, a cura dell’esimio prof. Giancarlo Volpato, gli Atti del Convegno,  dedicato a Roberto Massalongo (26 settembre 1856 – 12 gennaio 1919) “medico di luminosa e salda fama”, svoltosi il 12 dicembre 2019, per celebrare il centenario della sua morte. Vissuto a cavallo fra Otto e Novecento, fecondo studioso di scienza medica, fu membro illustre dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona.
Questo libro si presta a essere un prestigioso omaggio/ricordo alla sua dedizione professionale di medico, impegnato sul campo in una inarrestabile ricerca di cure terapiche, mirate a combattere e debellare la cosiddetta malattia del secolo, la tubercolosi e ogni altra malattia endemica ambientale.
Sullo stesso piano, come messo in evidenza, con attenta dovizia di particolari, dal prof. Giancarlo Volpato nel suo contributo “L’Eredità culturale di Roberto Massalongo”, viene esaltata la sua persona sia di studioso che di filantropo dal cuore intrepido e generoso, che ha fatto donazione di ogni suo avere per garantire funzionalità e prosperità a importanti Opere Sanitarie legate all’Ospedale da lui voluto a Tregnago (Val d’Illasi), nella sua villa, donata a tale scopo, come vero atto d’amore verso la propria terra e la propria gente.
Come si evince dalla nota introduttiva del prof. Giuseppe Ferrari, dai contributi degli insigni relatori esce un ritratto composito di Roberto Massalongo, della sua grandezza morale, intellettuale e socio umanitaria. Ognuno ha posto l’accento su un aspetto fondamentalmente importante delle tappe della sua carriera di medico, del suo operato di studioso e della sua statura umana.
Ancora il prof. Giuseppe Ferrarri, nel mirabile apporto storico biografico, ha tracciato il suo cammino di vita, illustrandone le origini tregnaghesi, figlio terzogenito del paleontologo di fama internazionale Abramo Massalongo, morto di tubercolosi a 36 anni nel 1860, quando Roberto aveva 4 anni. Ragione più che valida per comprendere la lotta che egli ingaggiò durante tutta la vita per sconfiggere la malattia che gli aveva portato via anche il papà.
Un cammino ininterrotto, il suo, a partire dalla laurea conseguita a Padova nel 1880, con Achille De Giovanni, clinico medico di quella università, padre della teoria positivista del  “costituzionalismo”, per cui molte delle malattie allora conosciute, compresa la tubercolosi, erano legate all’ereditarietà. Il giovane Roberto Massalongo imboccò una strada diversa per dimostrare invece che erano altri i fattori ambientali e igienici a causare numerose malattie infettive, pubblicando nel 1883  la sua ricerca nel saggio La pneumunite epidemica. Descrizione di un’epidemia di pneumiti accorsa in Tregnago nei mesi di marzo ed aprile del 1883.
Fu quello il passepartout della sua clamorosa carriera, passando dalla formazione parigina presso la scuola dei più grandi luminari della scienza medica del tempo, conseguendo la libera docenza con la pubblicazione di un ponderoso volume “Pneumoniti epidemiche”, non ancora del tutto superato: un percorso di approfondimenti, di osservazioni e sperimentazioni continuamente accompagnati da una incessante attenzione alle regole e disponibilità naturali, soggette alla promozione della salute (Luciamo Bonuzzi).
Parimenti il prof. Massimo Valsecchi ha valorizzato il suo costante, tenace atteggiamento scientifico di critica illuminata verso gli incalzanti problemi posti dalle variate forme delle malattie contagiose del tempo che imperversavano sulle genti con risvolti drammatici.
Nel suo contributo conclusivo, su menzionato, Giancarlo Volpato ha arricchito la figura di Roberto Massalongo, come merita un vero e proprio Mecenate della cultura medica, per aver lasciato in eredità ai suoi malati e agli operatori sanitari presenti e futuri, oltre a consistenti lasciti in denaro, e alle sue numerose opere pubblicate, una serie di sostanziosi aiuti, non solo economici ma altrettanto importanti, (es. i libri della sua  biblioteca; l’apprezzatissima rivista medica “Fracastoro”, da lui fondata) per creare sollievo e benessere all’umanità dolente.

Una meravigliosa eredità della cultura e dell’amore.

Per questo Sito il prof. Giancarlo Volpato cura la rubrica dedicata ai Profili veronesi, presentando un mese dopo l’altro i più illustri personaggi nati o vissuti a Verona che hanno reso nel tempo più grande Verona, la sua Provincia e il mondo intero, in svariati campi della scienza, dell’arte, della storia e della cultura in generale.

Vs Elisa

↓