Farina Claudia – “Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna”

…a cura di Elisa Zoppei

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Per le tue domande scrivi a >>> elisa.zoppei@gmail.com

Cari amici lettori, il romanzo che presento in questo mese di gennaio del nuovo anno 2018 è “Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna”, (Cierre editore, Sommacampagna, Vr. 2017), un titolo non poco intrigante, pieno di interrogativi, che ha acceso in me curiosità, interesse e impellente desiderio di saperne di più. Conoscevo da tempo l’autrice, la giornalista Claudia Farina, che qualche settimana fa andava a presentarlo a Legnago presso un negozio di tessuti per arredamenti “LE PEZZE DELL’ANIMA”, predisposto anche come luogo di incontri artistico intellettuali. Così l’accompagnai. Meriterebbe la descrizione dell’ambiente, ma vi invito ad andarlo a vedere con i vostri occhi: tutto l’arredo risponde a una particolare attenzione ospitale, per cui entrando ti senti immediatamente accolto e messo a tuo agio: – Caffè?  thè ? o una tisana  profumata di cannella? o del vin brulè? – sorride Anna, la titolare dai lunghi capelli biondi. “Questo, – dice-  è un  luogo dove le trame dei Tessuti si intrecciano per ispirare l’Anima”.
Il pubblico era formato da persone a dir poco singolari: fra gli altri Elisabetta Arici, una pittrice di talento che crea bellissime cornici personalizzate per i suoi quadri e il suo compagno Simone, poi Giovanna la bibliotecaria del paese (ci conoscevamo da tanto tempo). Era presente anche Ivan il fondatore della casa editrice “La città di Evan” che pubblica fiabeschi libri per bambini e altre persone che venivano man mano fatte accomodare su seggiole o poltroncine foderate ciascuna in modo diversamente creativo. Mi sentivo privilegiata. Ne ero grata a Claudia che parlando del suo libro ci coinvolgeva tutti nell’anima per davvero.

Claudia Farina e i suoi viaggi tra le pagine

Note biografiche

Nata a Castelnuovo del Garda (Verona) in un maggio del secolo scorso, è una bella signora bionda con luminosi occhi verdi che incarna la moderna working girl, nel senso che ha al suo attivo una brillante carriera professionale, attraversata da varie esperienze lavorative che a raccontarle non basterebbe un romanzo. Curiosa, vivace, eclettica, mi dice che quando insegnava alle elementari, preferiva la classe prima per assistere al “miracolo” dell’apprendimento della lettura e scrittura, fiera e felice di portare gli alunni oltre la soglia della cultura. Poi, conseguita la laurea in pedagogia vinse il concorso e diventò direttrice didattica. In tale ruolo ha partecipato con passione alla stagione delle riforme della scuola. Però sentendo il bisogno di cambiare attività ogni dieci anni, lasciata la scuola, è diventata giornalista specializzata in stampa turistica, realizzando così il suo sogno coltivato fin da bambina, quando guardava incantata i treni e desiderava viaggiare.

Sembra che abbia scelto di cimentarsi con successo in questo genere giornalistico, sia per la sua connaturata passione per i viaggi, sia per aver fatto da accompagnatrice culturale nel Gran Tour di Libia organizzato con l’agenzia Dar Sahara, durante il quale fece l’incontro con la magia del Sahara che ha giocato un ruolo determinante sulle sue scelte future. Fu una coinvolgente esperienza d’amore plurisensoriale, sfociata nella pubblicazione di Guida Libia (Giunti,2001). Tra i viaggi di scoperta, l’arcipelago delle Bijagos, visitate da poche persone e descritto, in forma romanzata, nel libro Sull’onda. Intrecci d’amore e di vaggio, edito da Delmiglio nel 2015. Un’altra evoluzione quindi, è quella segnata dal passaggio da giornalista a scrittrice, che l’ha spinta a riportare alla luce anche la storia dei Catari e a raccontarla con un intreccio romanzato.
Coltiva da sempre l’interesse per il Benaco e attualmente per la Cierre dirige la rivista in tre lingue GardAmore, corredata da bellissime immagini e testi, mirati a illustrare i luoghi benacensi nei loro suggestivi volti turistici e artistico culturali, compresa la guida ai vari itinerari orientati alla scoperta di sorprendenti emozioni.

Oltre ai libri citati e al romanzo Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna,. (Cierre Grafica Sommacampagna Vr., 2017), come autore o coautore annovera Cento isole da vedere nella vita e Cento spiagge da vedere nella vita, Rizzoli; San Vigilio. Una Nobile Villa edito per Giovanni Rana.

Ha collaborato alla biografia di Giovanni Rana con Roberto Gervaso, edita da Neri Pozza. Tra i suoi vari reportages ricordiamo: Africa sulle orme di Lucy (Kenya), la matriarca austrolopiteca; Iside (Egitto); Demetra (Cirene).

Dalle radici veronesi nasce l’interesse per il vino, espresso nella rubrica di Viaggivacanze.info Andar per vini. È curatrice del Premio Lodovico Morando per Arte e Cultura del Garda e della rassegna Una storia, una bandiera con mostre annuali dedicate alla battaglia risorgimentale di Oliosi-Custoza 1866.
Si occupa anche di tanto altro: animatrice di eventi, mostre di pittura ecc…

Vive a Verona con il marito e una  figlia, l’attrice Giulia Cailotto, in attesa di diventare prossima mamma. Claudia carissima fra i tanti tuoi traguardi evolutivi raggiunti sul lavoro, questo è il traguardo evolutivo più dolce e straordinario della tua vita.

Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna

In questo libro ho visto un viaggio visionario, un tuffo in un passato doloroso, segnato da uno dei drammi più crudeli che siano mai stati consumati sotto la volta del cielo veronese.
È un libro da leggere con calma, con l’anima sgombra da qualsiasi pregiudizio di carattere politico e religioso. Ci prepara a un viaggio dal fascino misterioso, addentrandoci nei meandri di una storia i cui protagonisti, dalla seconda metà del 1100 d.C., fino a tutto il 1200 d.C., hanno subito massicce condanne e insani divieti alla loro libertà di pensiero e di credo religioso. Vi si narra dei Catari, che, torturati, massacrati e messi al rogo dagli esecutori dell’Inquisizione, riuscirono a scappare dalle persecuzioni francesi della Linguadoca e dell’Occitania, per riparare sulle rive del Garda, a Desenzano e a Sirmione. Nel Medioevo in questi luoghi gardesani l’eresia catara trovò fraterna accoglienza: gli eretici, nominati boni homines e boni christiani, in contrasto con la chiesa di Roma, professavano una fede basata sul principio dualistico di materia e spirito. Materia il Male, Spirito il Bene. L’Anima, soffio divino prigioniero del corpo, doveva liberarsi dal giogo delle passioni corporee conducendo una vita sobria e morigerata, con astinenze dai piaceri carnali, digiuni, rituali di preghiere e meditazioni. La buona morte l’avrebbe trasportata nella luce celeste dei cieli.
Una volta approdati alle rive del Garda, i Catari seppero interagire produttivamente con la popolazione, facendosi rispettare e considerare brava gente. Scelsero Desenzano come terra di elezione, e vi eressero la loro Chiesa, la cui dottrina e liturgia e i rapporti con le altre Chiese catare e con quella di Roma sono stati salvati dai roghi e messi al sicuro. Oggi una ricca documentazione storica li ha riportati alla luce. Per cui sappiamo che Sirmione fu l’ultima roccaforte della resistenza eretica agli attacchi dell’inquisizione e rimane memorabile il rogo punitivo di 200 Catari in Arena di Verona (13 febbraio 1278).
Fra le pagine si sgroviglia una storia piena di vigore ascetico e di drammi umani, rimasta sepolta nei secoli, ma che grazie a questo libro possiamo conoscere nei risvolti di particolari sconosciuti ai più.

Claudia Farina, sfidando ogni regola, superando le reticenze tradizionalmente irretite nelle convenzioni dei cosiddetti benpensanti, buttando giù più di una porta proibita, a uno a uno tira fuori dalle ceneri gli antichi Catari del Garda, li chiama per nome, riconosce onesti i loro mestieri, esalta il loro valore di uomini e di donne: donne forti e coraggiose e autorevoli, donne vescovo, che hanno il dono della profezia, che sanno vedere oltre, che consegnano i loro poteri esoterici ad altre donne, e come sacerdotesse della pace danno loro la voce per arrivare fino a noi a testimoniare la buona memoria dei loro padri e delle loro madri. Le guida Maria Maddalena, venerata protettrice dei Catari come la prediletta da Gesù, Apostola fra gli apostoli. Scende fra loro nella biodanza, rito di conciliazione per un mondo di pace di concordia di tolleranza fra i popoli.
Noi lettori, pilotati da Costanza, (alter ego dell’autrice) una giovane donna insegnante di scuola secondaria, che per passione fa la guida turistica, procediamo alla scoperta di questo glorioso mondo occultato dalla damnatio memoriae, attraverso i luoghi suggestivi di Desenzano e Sirmione. Camminiamo fra le vie, passeggiamo lungo le sponde del lago, ci soffermiamo ad ammirare l’interno del maestoso Duomo dedicato a S. Maria Maddalena, tappezzato di opere d’arte, (Andrea Celesti, pittore celebrativo della Maddalena, G.B. Tiepolo…). E, nascosta nella penombra in disparte, non ci sfugge una statua lignea di Maddalena vestita solo dei suoi capelli, non più peccatrice pentita, ma salvatrice, sapiente sacerdotessa erede di antiche conoscenze, trasmesse in segreto fino alle catare donne-vescovo e oltre.
Visitiamo la biblioteca di Villa Brunati che custodisce  tra gli scaffali i tesori di opere che fanno luce su una storia bandita dalle pagine dei manuali canonici, ma che ha ancora il profumo delle vite immolate in nome della fede.
Costanza, sempre più curiosa di scoprire quello che il passato ha sepolto, insieme a Enrico Consolati e a Elma ci conduce per mano ad assistere da vicino a una seduta di tipo psico quantistica per mezzo della quale si vuole liberare la mente e avere una maggiore consapevolezza del proprio sé. I due si presentano come Catari redivivi: lui discendente da un avo trovatore occitano cataro, lei da Giuillelma, la donna sacerdotessa fuggita alle fiamme portando in salvo il tesoro della conoscenza esoterica catara. Ci fanno  guardare con occhi nuovi la terra che calpestiamo, ci fanno cogliere il mistero racchiuso nelle pietre, ci fanno assistere alla messa in scena di psicodrammi volti a far rivivere negli attori gli stati d’animo delle torture subite che hanno sconvolto le vite di tante persone. Partecipiamo a un rituale ritmato sulle onde sonore della terapia cimatica, mirata a purificare il cuore dall’odio per gli altri: i carnefici, gli aguzzini. Intanto Costanza ed Enrico si parlano, si comprendono e si trovano sulla stessa lunghezza d’onda. Le città di Sirmione e Desenzano del Garda, appaiono sotto una nuova luce, così anche il Parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio e la Funivia di Malcesine sono eletti a luoghi di memoria e meditazione. Questa storia intricatissima, che più tento di spiegare più la ingarbuglio, ci parla di uomini e di donne rimasti vivi nel cuore della gente dei territori gardesani. Di più: in un sapiente intreccio fra realtà e immaginazione i personaggi medioevali rivivono nei loro «discendenti» di oggi, coinvolgendoci emotivamente, al punto che con tutta naturalezza condividiamo con Claudia Farina, (alias Costanza) che i Catari sono ancora tra noi.
Il romanzo, popolato di sorprendenti rivelazioni, condito con una serrata e seria documentazione storico scientifica, come promette il titolo, apre un ventaglio di interrogativi, qualcuno dei quali rimane per ora in attesa di risposta. Buona lettura

Elisa

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