Puntata 17 – Le donne.

…a cura di Laura Schram PighiPoesia

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   Puntata 17 – Le donne.

   Nella esuberante produzione di narrativa d’evasione formata per di più da viaggi immaginari, ma non solo, spiccano alcuni autori famosissimi al loro tempo, come Girolamo Brusoni (1614-1686) oppure Pietro Chiari (1711-1785) o Antonio Piazza (1742-1800) in concorrenza con Gozzi e Goldoni. Le loro opere vengono studiate solo di recente e meritano un ruolo di notevole importanza nella formazione dei gusti di un nuovo pubblico che non potendo permettersi una mobilità riservata ai ricchi, amava riconoscersi in personaggi sospesi tra sogno e realtà in continuo movimento in paesi immaginari.
Questa produzione letteraria a partire da fine Seicento, per restare sempre a Venezia, si amplifica notevolmente e si differenzia in svariate forme soprattutto grazie all’opera delle traduttrici, una delle poche professioni che assieme a quella del giornalismo, fosse concessa alle donne. In effetti sono loro che favoriscono la circolazione europea delle idee, e contribuiscono all’evolversi del gusto e della sensibilità. Ne incontreremo alcune nel corso della nostra esplorazione e vi segnalerò le più significative, non ignote alla critica specialistica, ma assenti dal quadro generale della letteratura.
Gianfranco Folena in Volgarizzare e tradurre del 1991, rimpiangeva l’assenza  di una storia completa di questa forma di trasmissione culturale, le traduzioni, lasciata quasi tutta alla donne, alle quali le lingue straniere venivano insegnate con particolare cura. Dalla loro opera non si può prescindere se vogliamo spiegarci la circolazione in Italia del romanzo europeo specialmente inglese, e quindi della sua influenza su quello italiano che fiorirà come fantastoria  così come nella variante sentimentale o psicologica. “I promessi sposi” sono il fiore più famoso di un giardino in piena fioritura.
Le traduzioni così come le volgarizzazioni e gli adattamenti venivano commissionati alle traduttrici dalle numerose case editrici presenti a Venezia ed erano destinate ad un pubblico che leggeva più volentieri un libro “tradotto dal francese ma inventato in italiano” anche se era stato scritto, come si legge in numerosi frontespizi “originalmente in cinese e in persiano”.
   Luisa Bergalli Gozzi (1703-1779) moglie di Gaspare Gozzi, riesce a salvare dalla bancarotta l’azienda editoriale di famiglia, grazie al suo lavoro di traduttrice, e con lei si possono ricordare decine di donne intellettuali sparse in tutta Italia, che permettono  al grande pubblico di leggere, per esempio, il fortunatissimo libro di Fénelon gli Avvenimenti di Telemaco figlio d’Ulisse (Leida-Venezia 1702) oppure i Viaggi del capitano Samuel Gulliver di Swift, e tanti altri testi letterari, specialmente inglesi. Per farvene una idea sfogliate solo i XXIX volumi della Biblioteca piacevole ossia raccolta dei più belli romanzi morali tratti dalle opere dei migliori scrittori inglesi e francesi del presente secolo, a cura di G.M. Galanti, Napoli, 1788.
Torneremo in seguito a Napoli, una delle capitali della cultura italiana del Settecento, per i suoi legami strettissimi con Venezia e poi con gli illuministi milanesi, ma fermiamoci ancora a Venezia, nel mondo della editoria e del giornalismo, un feudo in gran parte femminile.
Mi piace ricordare un’altra ottima traduttrice, scrittrice in proprio di viaggi immaginari ma di un nuovo tipo, quelli che lei chiama “filosofici” e persino di parodie del genere narrativo tanto alla moda. Si tratta di Gioseffa Cornoldi Caminer della quale si hanno poche notizie personali ma ci resta il primo giornale scritto da lei in forma di lettere ad una amica, intitolato La donna galante ed erudita. Giornale dedicato al bel sesso (1786). E’ stato ristampato nel 1983 da C. De Michelis (Venezia, Marsilio) che lo collega con i giornali già famosi inglesi o francesi. Vi consiglio di prenderlo in mano per godervi la prosa e anche le bellissime illustrazioni dei vestiti all’ultima moda. La Cornoldi Caminer si distinse anche per la traduzione di testi francesi “impegnati” come i Diritti e doveri dell’uomo e del cittadino dell’Abate di Mably (Venezia 1797) alla vigilia della Rivoluzione.
Gioseffa veniva da una famiglia di editori, ed era legata per matrimonio e per lavoro ad un altro gruppo famigliare molto noto di giornalisti, traduttori ed editori dove spicca la figura della cognata Elisabetta Caminer Turra (1751-1796) una delle donne editrici di giornali e giornalista lei stessa, una figura di “mediatrice culturale” tra le più attive nell’illuminismo veneziano .
Grazie alle donne traduttrici e giornaliste, dal secondo Settecento comincia a circolare un tipo nuovo di romanzo che ravviva la fantasia e l’umorismo della tradizione, con i venti di rinnovamento generale della società che soffiavano in Europa: ne viene un romanzo “pericoloso”, che si usa chiamare di utopia, che va cercato lungo le tracce lasciate dalla comicità, la sola forza che insegna a leggere il mondo all’incontrario.

Nota Bibliografica. Per chi ne volesse sapere di più sul romanzo del Settecento, consiglio Folco Portinari, Romanzieri del Settecento, Introduzione Torino UTET, 1988, dove però non si segnala il romanzo di utopia. Sulle donne scrittrici tutte le opere di A. Arslan.
Solo sulla narrativa di utopia si veda il mio lavoro (Ravenna, Longo 2003).
Su tutto il genere utopico in Europa e in Italia si veda il Dictionnaire transnationale de l’utopie littéraire et de l’utopisme. Paris, Champion, 2008.

Laura Schram Pighi

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